Regista, sceneggiatore, critico. Figlio del musicista Felice,
assiste fin da bambino alle rappresentazioni musicali che si tengono alla Scala
di Milano e resta affascinato specialmente dalle reazioni degli spettatori. Si
laurea in architettura, per cui nel mondo del cinema, dove sono tutti
'dottori', verrà poi sempre chiamato "l'architetto", ma durante gli
anni dell'università i suoi interessi si dirigono verso le arti visive.
Collabora a diverse riviste scrivendo di letteratura e poesia e pubblicando articoli
e racconti. Il primo obiettivo con il quale osserva la realtàè quello
fotografico e nel 1941 raccoglie i suoi scatti ne "L'occhio
quadrato". Cinefilo convinto, durante gli anni Trenta organizza rassegne
cinematografiche e si impegna per la conservazione delle vecchie pellicole,
altrimenti destinate al macero, fondando insieme a Mario Ferrari e a Gianni
Comencini, frartello del regista Luigi, la Cineteca Italiana di Milano. Il suo
primo contatto con il mondo del cinema avviene nel 1933 quando realizza la
scenografia per il cortometraggio "Cuore rivelatore" di Alberto
Mondadori. Assecondando la sua passione per il cinema, inizia a recensire i
film per "Libro e Moschetto", fonda il periodico
"Camminare" e, insieme a Luigi Comencini, entra a far parte del
gruppo antifascista che gravita intorno alla rivista "Corrente".
Negli anni Quaranta collabora con Mario Baffico, Ferdinando Maria Poggioli e
scrive insieme a Mario Soldati la sceneggiatura di "Piccolo mondo
antico" (1941). Nel 1943 debutta dietro la macchina da presa con
"Giacomo l'idealista" di cui scrive anche la sceneggiatura. Questo
film segna un triplo esordio: quello del regista, del produttore Carlo Ponti e
dell'attrice Marina Berti. La sua figura di intellettuale colto e aperto alle
suggestioni straniere attraversa la stagione del neorealismo e nel 1946 firma
la rilettura del gangster movie americano, "Il bandito", interpretato
da Carla del Poggio, la protagonista di "Maddalena zero in condotta",
divenuta sua moglie dall'anno precedente. Nel 1950 insieme a Federico Fellini,
autore del soggetto, dirige "Luci del varietà", di cui sono entrambi
produttori associati e sceneggiatori con Pinelli (e, non accreditato, Ennio
Flaiano). Nel 1951 il suo "Anna" con Silvana Mangano, esce dai
confini italiani e viene ampiamente applaudito anche in America. Per tutta la
sua carriera, ha diretto o scritto più di quaranta film, è in grado di spaziare
attraverso tutti i generi, dagli adattamenti di opere letterarie, ai melodrammi
e ai film venati di lieve erotismo. Si è distinto anche come un regista attento
ai propri attori, capace di estrarre il meglio dalla loro recitazione. E'
considerato anche un grande scopritore di talenti, soprattutto di giovanissime
attrice. E' lui a lanciare nel 1957 in 'Guendalina' la francesina Jacqueline
Sassard e con 'I dolci inganni' nel 1960 Catherine Spaak per cui conia il
termine 'ninfetta' entrato poi nell'uso comune. Negli anni Ottanta si dedica
molto anche alla televisione e dirige il kolossal di grande successo
"Cristoforo Colombo" (1985) e la miniserie "Due fratelli"
(1987). Nel 1994 fa la sua ultima apparizione da attore nel film "Il
toro" di Carlo Mazzacurati, interpretando un burbero uomo d'affari. Sempre
assistito dalla moglie, dopo una lunga malattia muore nella sua casa di
campagna alle porte di Roma.
https://www.comingsoon.it/personaggi/alberto-lattuada/58856/biografia/
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