Dopo gli esordi nel 1926
come redattore di riviste inglesi, francesi e americane, entrò alla RAI (allora
si chiamava EIAR) quando la TV non era stata ancora inventata, come
corrispondente radiofonico da Londra, collaborando in seguito alle trasmissioni
alleate e a quelle della Resistenza in funzione antifascista.
La sua carriera conobbe una svolta decisiva
quando venne scelto come inviato da New York, dove rimase dal 1954 al 1972.
Celebre la sua introduzione a ogni servizio: «Qui da Nuova York: vi
parla Ruggero Orlando». Ancor più indimenticabile la storica diretta del
primo sbarco sulla Luna, nel corso della quale fu protagonista di
una disputa con il collega Tito Stagno sul momento esatto dell'allunaggio (poi
si scoprì che avevano torto entrambi).
Insignito nel 1971 del premio Borselli come
"miglior giornalista dell'anno" ed eletto al Parlamento, l'anno
seguente, nelle liste del PSI, si dedicò anche alla letteratura, pubblicando
nel 1968 un romanzo ambientato nel ventennio fascista (dal titolo "Gli
anni dell'aquila") e in seguito raccolte di poesia e un libro di memorie
nel 1990. Il 18 aprile di quattro anni dopo scomparve a Roma.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/1067001
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