Un magistrato simbolo della lotta alla mafia è
barbaramente ucciso davanti all'abitazione della madre, pochi mesi dopo
l'assassinio dell'amico e collega Giovanni Falcone. Troppi lati
oscuri - come la scomparsa dell'agenda rossa di Borsellino -
allungano i tempi delle indagini e del processo che s'intreccerà con quello
sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, per cui si arriverà a parlare di
"strage di Stato".
L'episodio segna uno spartiacque nella storia
d'Italia ispirando un ampio movimento di lotta alla mafia che coinvolge
soprattutto i giovani. Sul piano giudiziario nel 2008, grazie alle rivelazioni
del pentito Gaspare Spatuzza, emergono le responsabilità del clan mafioso
Brancaccio, dal quale lo stesso Spatuzza era stato incaricato di rubare
la Fiat 126, imbottita di tritolo.
Parallelamente, un'altra indagine della Procura
di Caltanissetta, relativa alla presunta trattativa Stato-Mafia,
cerca di fare luce sui collegamenti tra questo filone e quello sulla strage di
via D'Amelio, quest'ultima al centro di un quarto processo, avviato nel marzo
del 2013.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/5047
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