La musica gira per il mondo
Pietro Antonio Stefano Mascagni nasce il 7 dicembre
1863 a Livorno. Il padre Domenico Mascagni è proprietario di un forno mentre la
madre si occupa della famiglia. Pietro ha quattro fratelli e da subito si
mostra il più intelligente e interessato agli studi e per questo, malgrado le
ristrettezze economiche, viene avviato agli studi umanistici.
La passione per la musica si impone già in giovane età
e Pietro associa lo studio scolastico con l'apprendimento della musica,
soprattutto del canto e del pianoforte, che impara nella Schola Cantorum della
chiesa di San Benedetto. A tredici anni, Mascagni inizia studi musicali più
regolari sotto la supervisione del maestro Alfredo Soffredini, direttore
fondatore dell'Istituto Musicale di Livorno.
Nel 1880 a diciassette anni compone le sue prime
sinfonie, fra le più importanti: la "Sinfonia in fa maggiore",
"Elegia per soprano, violino e pianoforte", "Ave Maria per
soprano e pianoforte", "Pater Noster per soprano e quintetto
d'archi". L'anno successivo viene eseguita a Livorno la sua cantata
"In filanda a quattro voci soliste e a piena orchestra". Durante lo
stesso anno scrive la cantata "Alla gioia" sul testo di Schiller tradotto
da Andrea Maffei.
Nel 1882 si trasferisce a Milano grazie all'aiuto
economico del conte de Larderel, il suo secondo mecenate (il primo fu lo zio
morto un anno prima). A Milano, Pietro Mascagni entra al conservatorio e
stringe amicizie con il mondo artistico dell'epoca; fra questi incontri spicca
quello con Giacomo Puccini,
Amilcare Ponchielli e con Vittorio Gianfranceschi, che diverrà il suo più grande
amico. Nei tre anni successivi compone la romanza per tenore con orchestra
"Il Re a Napoli", su parole di Andrea Maffei e inizia a dedicarsi
all'opera "Guglielmo Ratcliff" di Heine.
Lascia il conservatorio in polemica con il direttore e
si dedica ad una serie di tournée in giro per l'Italia come direttore
d'orchestra di diverse compagnie d'opera. Nel 1886 conosce Argenide Marcellina
Carbognani da cui ha un figlio che muore a soli quattro mesi di età; si sposano
un anno dopo. Il comune di Cerignola gli offre di dirigere la filarmonica della
città. Nel 1888 partecipa ad un concorso indetto dalla casa editrice Sonzogno
per un'opera in un atto. L'argomento con cui decide di partecipare è "La
cavalleria Rusticana", opera tratta dall'omonima novella di Verga",
composta assieme ai librettisti Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci.
L'anno seguente nasce il primo figlio, Domenico. Nel
1890 La "Cavalleria rusticana"
viene proclamata vincitrice del concorso su 73 partecipanti e il 17 maggio
debutta al Teatro Costanzi di Roma dove ottiene un notevole successo di
pubblico e critica. Da quel momento, ovunque venga rappresentata richiama un
pubblico entusiasta.
L'anno seguente mette in scena un'altra opera al
Costanzi di Roma, "L'amico Fritz".
Nel 1891 nasce il secondo figlio Edoardo e nel 1892 la figlia Emilia. Nel 1895
va in scena alla Scala il "Retcliff" di Heine diretto
dallo stesso Mascagni. Nel 1897 inizia la collaborazione con Luigi Illica con
il quale lavora all'"Iris" per l'editore Sonzogno e alle
"Maschere" per l'editore Ricordi. L'anno seguente dirige sei concerti
alla scala fra cui la "Patetica" di Pyotr
Ilyich Tchaikovsky, fino ad allora mai eseguita in Italia, e il
poema sinfonico a "Giacomo
Leopardi", composto per le celebrazioni dei
cento anni dalla nascita del poeta di Recanati.
Dal 1899 al 1903 Mascagni è impegnato in alcune
tournée che lo portano a dirigere nelle più importanti città italiane, europee
e americane. Rientrato in Italia assume la carica di direttore della Scuola
Nazionale di Musica di Roma carica che affianca a quella di direttore del
teatro Costanzi di Roma, che ricopre dal 1907. Continuano le tournée
all'estero. Nel 1927 rappresenta l'Italia a Vienna per la celebrazione del
centenario della morte di Ludwig
Van Beethoven. Nel 1929 viene incluso fra gli
accademici della Reale Accademia d'Italia. Nel 1935 viene messa in scena alla
Scala la sua ultima opera Nerone. Nel 1940 l'opera "La Cavalleria Rusticana"
compie 50 anni e viene incisa su disco. Nel 1944 si dimette dalla carica di
direttore artistico del teatro Costanzi.
Pietro Mascagni muore il 2 agosto 1945, all'età di 82
anni, nella sua camera d'albergo all'hotel Plaza di Roma dove risiedeva dal
1927.
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