“Devo tutto a Joao Gilberto, l'inventore della
Bossanova. Anche se non fossi diventato un musicista avrei ugualmente dovuto
tutto a lui.” Caetano Veloso
Rivoluzioni in musica
Parlando di lui si può dire tranquillamente e senza
tema di smentita che si tratta di uno dei più grandi cantautori del XX secolo.
Caetano Veloso è tra gli artisti più influenti ed amati del panorama musicale
brasiliano e chi non conosce le meravigliose atmosfere brasiliane dei suoi
brani e le sue magiche sonorità davvero perde qualcosa.
Ma la grandezza di Caetano Veloso non risiede solo
nella sua capacità di evocare la sua terra, ma anche nell'aver dato vita a
partire dagli anni '60 ad un vero e proprio processo di rinnovamento della
tradizione musicale brasiliana. Nato il 7 agosto 1942 a Santo Amaro da
Purificacao, nello stato di Bahia, in Brasile, da una "famiglia piuttosto
vicina alla povertà" ma non indigente, Veloso è fra i teorici del
Tropicalismo, una proposta sonora originale e cosmopolita, attenta a
sottolineare il rapporto tra la musica ed altre discipline come il cinema, la
poesia e l'arte. Ed è questa vocazione multiculturale a rendere tanto attuale
la sua opera.
Veloso, molto legato ai moti studenteschi che
sconvolsero il mondo nel lontano 1968, si è sempre mostrato (sin da piccolo)
ribelle alle abitudini ed ai valori consolidati. Un rifiuto per i formalismi
che lo ha portato dapprima a rifugiarsi nell'arte come fruitore. Dal cinema, in
particolare il neorealismo italiano con le dive Sophia Loren e Gina Lollobrigida,
e Federico Fellini che
con "La
strada" segnò la sua formazione, alla
pittura, dalla filosofia alla
musica. Ma fu Joao
Gilberto e la bossa nova, ascoltati dai
giovani squattrinati nel bar de Bubu di Santo Amaro, a "catalizzare gli
elementi detonatori di una rivoluzione" musicale e di pensiero che
esplose a metà degli anni '60.
Trasferitosi a Salvador con la sorella Bethania, che
poco dopo diventerà una star della canzone brasiliana, ancora scettico sulla
possibilità di un futuro come cantante professionista, Caetano Veloso abbracciò
quel fermento di idee rivoluzionarie che Gilberto Gil ("il mio vero
maestro", come ripete sempre) portò al ritorno da un viaggio nella
povertà del Pernambuco.
Veloso racconta quegli anni '60 con la saudade che
solo un brasiliano può esprimere: dalle riunioni quasi carbonare per elaborare
il manifesto del movimento tropicalista all'esordio musicale di Veloso con la
canzone "Alegria, Alegria", dove ruppe la tradizione a partire dal
vestito marrone a scacchi con sotto un dolcevita di un arancio intenso, invece
del quasi obbligato smoking. Non solo, quel brano era anche i simbolo della
rivolta artistica contro la dittatura militare brasiliana, che Veloso ha sempre
ovviamente osteggiato.
Esiliato in Inghilterra con Chico Buarque per aver
contrastato il regime dittatoriale, Veloso incide a Londra numerosi dischi che
esprimono la sua grande nostalgia nei confronti del suo Paese. Il ritorno in
patria è un vero trionfo ed una grande rivincita per Veloso che scrive quel
capolavoro che è "Um Indio", un inno alla liberazione di un popolo
oppresso.
Tra le sue creazioni più famose ricordiamo "Fina
Estampa", "Noites Do Norte", "13 De Maio",
"Cinema Trascendental", "Rocky ny Raul", dedicato a Raul
Seixas, uno dei fondatori del rock brasiliano, artista "maledetto"
prematuramente scomparso.
Caetano Veloso è anche scrittore. "Verità
tropicale" è un libro nel quale il cantante si mette a nudo con una
limpidezza che commuove ma anche un libro di denuncia politica, scontata sulla
sua stessa pelle attraverso quell'esperienza dell'esilio che portò Veloso a
peregrinare per l'Europa arricchendo una vita che era già un calderone di
fatti, nomi e personaggi.
https://biografieonline.it/biografia-caetano-veloso
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