Istinto di rivoluzione
Rivoluzionario russo tra i fondatori
dell'anarchismo, Michail Alexandrovic Bakunin nasce nel piccolo villaggio di
Prjamuchino, presso Tver' (Russia), il 30 maggio 1814. Negli anni '30 fu
seguace di Hegel, traducendo per la prima volta in russo una sua opera
("Letture Ginnasiali"). Nel 1842 Bakunin scrive "La
reazione in Germania", articolo la cui popolarità si dispiega tra molti
gruppi giovanili; la conclusione di questo suo saggio fornisce una delle
asserzioni più citate di Bakunin: "Il desiderio per la distruzione è,
allo stesso tempo, un desiderio creativo".
Bakunin incontra per la prima
volta Marx e
Proudhon a Parigi nel 1844; poco tempo dopo con Marx, Feuerbach e
Ruge fonda il giornale Deutsch-Französische Jahrbücher. Nel 1848 prende parte a
Dresda alla rivoluzione tedesca; l'anno seguente in Sassonia viene arrestato e
condannato a morte, ma la sentenza è presto commutata in ergastolo. Su
richiesta del governo austriaco è esiliato in Austria, dove viene nuovamente
condannato alla pena
di morte prima e all'ergastolo poi, subendo
in questo periodo diverse torture. Nel 1950 viene infine consegnato al governo
russo che lo condanna all'ergastolo.
Dopo la morte dello Zar Nicola I e dopo
ben 11 anni scontati nelle galere in giro per il continente, viene esiliato in
Siberia: è il 1857. Quattro anno più tardi, nel 1861, Bakunin riesce ad
evadere. Passa da Giappone e Stati Uniti per rifugiarsi infine Londra.
Al 1865 risale il suo soggiorno a
Napoli, dove fonda il giornale "libertà e giustizia". Sono di questo
periodo gli articoli contro la visione statalista di Giuseppe Mazzini, grande avversario di Bakunin.
Sempre nel 1868, partecipa al primo
congresso della "Lega per la Pace e la Libertà", illudendosi che il
socialismo rivoluzionario avrebbe fatto breccia nell'associazione. Il 25
settembre del 1868, la fazione dei socialisti rivoluzionari si scisse dalla
lega per la pace e la libertà, aggregandosi all'Associazione Internazionale dei
Lavoratori. Nel 1870 è espulso dall'Associazione per essersi dichiarato
solidale con la sezione del Giura che si era fatta simbolo dei contrasti tra
autoritari e anti-autoritari.
Durante la guerra franco-prussiana, nel
1871, Bakunin tenta di fomentare una sommossa popolare a Lione. Nel 1872, a
Saint-Imier, organizza con le sezioni ribelli dell'Internazionale, il primo
congresso dell'Internazionale anti-autoritaria. L'anno seguente scrive
"Stato e Anarchia", la sua unica opera completa.
Bakunin scriverà la maggior parte dei
suoi lavori politici proprio dopo il lungo periodo di prigionia, consolidando e
definendo la sua teoria anarchica, volta all'emancipazione spirituale dell'uomo
e al raggiungimento della libertà e dell'eguaglianza per il popolo.
Bakunin abbraccia i principi del
pensiero hegeliano e con Marx ed Engels condivide
la coscienza del bisogno di una società socialista. Ma il suo socialismo,
anziché derivare da un'analisi scientifica e materialistica della società, ha
carattere essenzialmente istintivistico.
Dopo una rivoluzione vittoriosa - per
lui la violenza deve essere diretta alla distruzione delle istituzioni, non
verso le persone che ne sono a capo - occorre non affidarsi allo Stato per
raggiungere il socialismo. Se l'uguaglianza è mantenuta per opera dello Stato,
per lui la libertà è necessariamente esclusa.
Per Bakunin invece di uno Stato occorre
formare un'organizzazione internazionale segreta. Le branche nazionali di tale
organizzazione saranno dirette da comitati centrali nazionali, subordinati
all'organismo internazionale, la cui localizzazione sarà sconosciuta alla
maggior parte dei membri del comitato.
Quest'organizzazione non può creare la
rivoluzione, ma il suo compito è invece quello di "facilitare la
nascita della rivoluzione, diffondendo tra le masse idee che siano in
corrispondenza coi loro istinti, senza creare nessun esercito rivoluzionario,
poiché l'esercito deve sempre essere popolare, ma piuttosto qualcosa come un
quartier generale, composto da... amici del popolo, capaci da far da
intermediari tra l'idea rivoluzionaria e l'istinto delle masse".
Marx ed Engels lotteranno a lungo contro la superficialità di quest'approccio alla politica, contro questo
rifiuto di un'azione politica coscientemente orientata che porta a disarmare il
proletariato e a renderlo un soggetto inerme nelle mani della borghesia.
Secondo Bakunin nella società futura non esiste nessuna autorità, perché per
lui il paradigma è "autorità = Stato = male assoluto".
Michail Bakunin muore a Berna il giorno
1 luglio del 1876, all'età di 62 anni.
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