“Infinita è
la schiera degli sciocchi.” Francesco Petrarca
Alle origini dell'italiana volgare poesia
Francesco Petrarca nasce il giorno 20
luglio 1304 ad Arezzo da Ser Petracco, notaio esule da Firenze che faceva parte
della fazione dei Bianchi. Segue la sua famiglia in Provenza, a Carpentras
vicino ad Avignone poi viene mandato a studiare legge prima a Montpellier poi a
Bologna.
Finisce gli studi e si dedica
completamente alla sua passione per la letteratura. Stringe molte amicizie
importanti per l'epoca, lavora alla corte del cardinale Giovanni Colonna, di
Giovanni Visconti e diviene ambasciatore del Papa a Napoli.
Viaggia molto tra Francia, Germania,
Fiandra e Roma; in Campidoglio viene incoronato poeta il giorno 8 aprile del
1341.
Nel 1327 incontra per la prima volta
Laura, probabilmente Laura De Noves, musa ispiratrice di tutte le sue opere. La
donna incarna l'ideale femminile del suo tempo, al di sopra di ogni pensiero
terreno, madonna più che donna, da adorare più che amare, poiché secondo
Petrarca attraverso la donna l'uomo avrebbe potuto avvicinarsi a Dio.
Tutto questo lo si trova nella sua opera
più famosa: il "Canzoniere", una raccolta di 366 sonetti e poesie
proprio in onore di Laura e che riassume l'intera filosofia di Francesco
Petrarca sulla passione e l'amore umano. Tra i sonetti più celebri ricordiamo
"Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono" (che apre il Canzoniere) e "Pace non trovo, et non ò da far guerra".
Scrive inoltre diversi poemi, sia
storici che letterari, in latino e in volgare fino alla sua morte avvenuta ad
Arquà sui Colli Euganei, il giorno 19 luglio 1374 all'età di 70 anni.
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