"Aiutiamoci a crescere"
Il premier italiano oggi a Washington: incontri al Congresso, discorso al Peterson Institute poi il faccia a faccia con il presidente alla Casa Bianca, l'Onu insieme a Terzi, e infine la tappa a Wall Street. Al centro dei colloqui le misure per evitare l'esplosione dell'eurozona e le ripercussioni sulla ripresa dell'ecomomia Usa
(ansa)
WASHINGTON - Un aiuto reciproco, tra Mario Monti che lavora per evitare "l'esplosione" dell'eurozona, e Barak Obama con la sua gestione "salda" dell'economia americana. E' il 'patto' che potrebbe nascere oggi tra il premier e il presidente Usa nella prima visita di un capo di governo europeo alla Casa Bianca dopo l'approvazione del nuovo accordo di bilancio Ue.
"Aiutiamoci a crescere", è stato l'invito di Monti, lanciato in un'intervista alla tv Usa Pbs. "La salda gestione di Obama aiuta l'Europa, così come noi possiamo aiutarlo", evitando appunto "l'esplosione dell'eurozona". Che Obama apprezzi la linea Monti, tesa appunto allo sviluppo e non solo al rigore finanziario, non è un mistero. E che a Monti possa servire la sponda della Casa Bianca è altrettanto chiaro, per convincere tutta la Ue e soprattutto la cancelliera Angela Merkel della necessità di puntare sulla crescita e di rafforzare i firewall a protezione dei titoli di stato più esposti sui mercati.
Su Twitter l'ambasciatore americano a Roma, David Thorne, spiega intanto come "l'intervista rilasciata da Barack Obama alla Stampa mostri l'importanza della visita di (Mario) Monti negli Usa". Il presidente americano nell'intervista a Maurizio Molinari ha formulato un giudizio positivo sulle soluzioni della crisi avanzate dal presidente del Consiglio italiano. Sotto la sua "leadership", ha affermato Obama alla Stampa, "l'Italia sta ora adottando passi impressionanti per
"Aiutiamoci a crescere", è stato l'invito di Monti, lanciato in un'intervista alla tv Usa Pbs. "La salda gestione di Obama aiuta l'Europa, così come noi possiamo aiutarlo", evitando appunto "l'esplosione dell'eurozona". Che Obama apprezzi la linea Monti, tesa appunto allo sviluppo e non solo al rigore finanziario, non è un mistero. E che a Monti possa servire la sponda della Casa Bianca è altrettanto chiaro, per convincere tutta la Ue e soprattutto la cancelliera Angela Merkel della necessità di puntare sulla crescita e di rafforzare i firewall a protezione dei titoli di stato più esposti sui mercati.
Su Twitter l'ambasciatore americano a Roma, David Thorne, spiega intanto come "l'intervista rilasciata da Barack Obama alla Stampa mostri l'importanza della visita di (Mario) Monti negli Usa". Il presidente americano nell'intervista a Maurizio Molinari ha formulato un giudizio positivo sulle soluzioni della crisi avanzate dal presidente del Consiglio italiano. Sotto la sua "leadership", ha affermato Obama alla Stampa, "l'Italia sta ora adottando passi impressionanti per
modernizzare la sua economia, ridurre il proprio deficit attraverso una combinazione di misure su entrate e spese, riposizionando la nazione sul cammino verso la crescita".
"Ho intenzione di riaffermare al primo ministro il messaggio che ho portato ai miei partner europei in precedenza - dice Obama nell'intervista -, gli Stati Uniti continueranno a fare la loro parte per sostenere gli amici europei nel loro impegno per risolvere la crisi. Voglio solo aggiungere che si tratta di qualcosa che va oltre l'economia. Americani ed europei hanno un profondo legame di amicizia. Inoltre, l'Italia è uno dei nostri più importanti alleati e operiamo assieme all'Europa in qualsiasi cosa facciamo nel mondo".
Come ormai tradizione nei suoi viaggi internazionali, anche Monti si è fatto precedere da un'intervista all'emittente pubblica Pbs e da un lungo colloquio con il Wall Street Journal. All'opinione pubblica americana, il premier ha assicurato che l'euro è una "moneta solida", ha rivendicato i successi raggiunti dal suo esecutivo nei tre mesi di vita, con l'Italia che ora è più solida e meno a rischio in caso di default greco, e ha illustrato i passi successivi, compresa la riforma del mercato del lavoro che Monti conta di approvare entro fine marzo. Un quadro apprezzato dagli americani, almeno a leggere il blog del Wsj, che sottolineava il "chiaro cambiamento di rotta" rispetto al predecessore Berlusconi, definito "un playboy" con "giochi di cattivo gusto".
Tra oggi e domani, Monti spiegherà la 'nuova' Italia anche nei luoghi simbolo del potere americano: si inizia alle 10,30 di Washington (le16,30 in Italia), con l'incontro con John Boehner, speaker del Congresso; poi l'intervento al Peterson institute, prestigioso think tank della capitale; infine il colloquio con Obama, che oltre alla crisi finanziaria affronterà anche il tema della Siria, come spiegato dal ministro degli Esteri Giulio Terzi che accompagnerà il premier per tutta la visita. Un tema, quello della crisi siriana che probabilmente sarà anche oggetto degli incontri di venerdì a New York con il segretario generale dell'Onu Ban ki-Moon e il presidente dell'Assemblea generale Al Nasser. Ma prima di entrare al palazzo di vetro, Monti varcherà la soglia di Wall Street, per incontrare il gotha della finanza mondiale.
"Ho intenzione di riaffermare al primo ministro il messaggio che ho portato ai miei partner europei in precedenza - dice Obama nell'intervista -, gli Stati Uniti continueranno a fare la loro parte per sostenere gli amici europei nel loro impegno per risolvere la crisi. Voglio solo aggiungere che si tratta di qualcosa che va oltre l'economia. Americani ed europei hanno un profondo legame di amicizia. Inoltre, l'Italia è uno dei nostri più importanti alleati e operiamo assieme all'Europa in qualsiasi cosa facciamo nel mondo".
Come ormai tradizione nei suoi viaggi internazionali, anche Monti si è fatto precedere da un'intervista all'emittente pubblica Pbs e da un lungo colloquio con il Wall Street Journal. All'opinione pubblica americana, il premier ha assicurato che l'euro è una "moneta solida", ha rivendicato i successi raggiunti dal suo esecutivo nei tre mesi di vita, con l'Italia che ora è più solida e meno a rischio in caso di default greco, e ha illustrato i passi successivi, compresa la riforma del mercato del lavoro che Monti conta di approvare entro fine marzo. Un quadro apprezzato dagli americani, almeno a leggere il blog del Wsj, che sottolineava il "chiaro cambiamento di rotta" rispetto al predecessore Berlusconi, definito "un playboy" con "giochi di cattivo gusto".
Tra oggi e domani, Monti spiegherà la 'nuova' Italia anche nei luoghi simbolo del potere americano: si inizia alle 10,30 di Washington (le
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