220° Anniversario della nascita del compositore Gioachino Rossini, oggi si aprono le celebrazioni.
Nato il 29 febbraio 1792 a Pesaro e morto il 13 novembre 1868 a Parigi.
Ricordato come uno dei più grandi operisti della storia.
Autore di spartiti famosi e celebrati come il Barbiere di Siviglia, il Guglielmo Tell.
La sua famiglia di semplici origini. Il padre fervente sostenitore della Rivoluzione francese. La madre nata a Urbino era una brava cantante. A causa delle idee politiche del padre, Rossini trascorre gli anni della giovinezza o presso la nonna o in viaggio fra diverse città.
Compose la sua prima opera a 14 anni. Poi vennero il precoce ed improvviso abbandono del teatro, la depressione ed il ritiro nella campagna parigina di Passy.
A Bologna, dopo aver appreso qualche rudimento dai fratelli Malerbi a Lugo, si avvicina alla musica e allo studio del canto.
A 14 anni si iscrive al liceo Musicale bolognese, studia composizione, appassionandosi alle pagine di Haydn e di Mozart, Cimarosa.
Scrive la sua prima opera: Demetrio e Polibio.
Conosce Isabella, cantante lirica, che sposa nel 1822 e da cui si separa nel 1830.
Nel ventennio successivo Rossini compose una quarantina di opere.
Il Pubblico italiano gli riserverà accoglienze controverse. Da straordinari successi passò ad accoglienze più fredde e persino a qualche insuccesso.
Dal 1823 Rossini si trasferì a Parigi, dove le sue opere furono accolte quasi sempre in modo trionfale.
Nel 1829 il Guglielmo Tell sarà il suo ultimo melodramma.
La vita di Rossini è come la narrazione di due vite diverse, la vita del trionfo veloce ed immediato, e la lunga vita appartata e oziosa. Negli ultimi anni compose pochi lavori, tra cui la memorabile Petite Messe Solennelle.
Opere Liriche
Demetrio e Polibio, la Cambiale di matrimonio, l’Equivoco stravagante, l’inganno felice, Ciro in Babilonia, la Scala di seta, la Pietra del paragone, l’Occasione fa il ladro ossia il Cambio della valigia, il Signor Bruschino ossia il Figlio per azzardo, Tancredi, l’Italiana in Algeri, Aureliano in Palmira, il Turco in Italia, Sigismondo, Elisabetta regina d’Inghilterra, Torvaldo e Dorliska, il Barbiere di Siviglia, Otello ossia il Moro di Venezia, la Cenerentola ossia la Bontà in trionfo, la Gazza ladra, Armida, Adelaide di Borgogna, Mosè in Egitto, Adina, Ricciardo e Zoraide, Ermione, Eduardo e Cristine, la Donna del lago, Bianca e Falliero, Matilde di Shabran, Zelmira, Semiramide, Ugo Re d’Italia, il Viaggio a Reims, Ivanhoé, la Siège de Connthe, la Comte Ory, Guglielmo Tell, Robert Bruce.
Compose musiche di scena, cantate, inni e cori (tra cui “Sorgi, Italia, venuta è già l’ora), musica sacra ( tra cui Messa di Gloria, Staber Mater, Miserere, Petite Messe Solennelle), musica vocale, musica strumentale.
Ricette di Cucina di Rossini
Rossini era amante della buona cucina.
Avrebbe fatto il chierichetto per poter bere qualche goccia del vino contenuto nelle ampolline della Messa!
Diceva: “l’appetito è per lo stomaco quello che l’amore è per il cuore. Non conosco – soleva aggiungere – un lavoro migliore del mangiare.
Ricercava sempre prodotti nuovi di ottima qualità.
La ricetta che amava di più è l’insalata composta da mostarda, limone, pepe, sale, olio d’oliva e tartufo.
Alla richiesta di un ammiratore se egli avesse mai pianto in vita sua rispose: “Sì, una sera in barca sul lago di Como, si stava per cenare e io maneggiavo uno stupendo tacchino farcito di tartufo. Quella volta ho pianto proprio di gusto: il Tacchino mi è sfuggito ed è caduto nel lago!”.