“Fiocina”. “Artiglieria pesante”.
“Mandiamoli nell’esercito a farsi il culo sti stronzi”. “Devono subire torture
come tanti anni fa”. Lei non riesce a darsi pace, un comunicato tira l’altro.
Sta lì, connessa con la diretta che su Facebook un paio di dirigenti della Lega
Nord di Ferrara stanno mandando online da Gorino, frazione di Goro, provincia
di Ferrara. Lei, e molti altri come lei, sembrano aver visto finalmente la
luce, sono a un clic dalla realizzazione di un sogno, il momento della
ribellione è arrivato. Gli italiani sono scesi in piazza per opporsi allo
straniero, che in questo caso ha le fattezze di 12 donne africane, di cui una
incinta, e 8 bambini. Totale, 20 persone. Un ufficiale dei carabinieri prova a
spiegare ai valorosi resistenti che si tratta di un contingente di richiedenti
asilo davvero esiguo, fatto di poche donne e bambini. “Frega cazzi” è la
risposta della folla, “vogliono solo mettercelo nel culo”, è la chiosa del
ragionamento. Lei però non si accontenterebbe di respingere donne e bambini.
Armata per ora di sola tastiera, vorrebbe infiocinarli sparargli e infine
torturare queste persone che con ogni probabilità sono già state torturate e
stuprate altrove. La frontiera del libero pensiero sui social network sembra
spostarsi sempre un po’ di più, accedere senza filtri al mondo di chi filtri
non ritiene di doverne pubblicamente avere è fin troppo facile. E quindi mi
impunto, voglio saperne di più. Una persona che dichiari di volerne torturare
un’altra non mi era mai capitata prima. Questa, come molti altri, lo fa addirittura
con l’orgoglio e la fierezza del proprio nome e cognome a firmare ogni affondo
su Facebook. Clicco, voglio conoscerla. L’header del suo account compiange
l’eurodeputato leghista Buonanno. La foto profilo è un tributo a Salvini. Sotto
il nome e cognome c’è scritto “Marò per sempre”, qualsiasi cosa voglia dire.
Tutto ciò potrebbe bastarmi ma curiosare è inevitabile se la bacheca pullula di
contenuti pubblici e condivisi. Come il video di Evans, cane paraplegico che
cerca famiglia. “Corri piccolo, corri e provaci”, si incita nel video che ne
racconta la storia. Realizzo così che l’utente Facebook in questione vuole
torturare 12 donne e 8 bambini, infiocinarli e sparargli, mentre spera che il
cane Evans trovi presto una famiglia che lo prenda dal canile. Lei non è
un’eccezione, anzi, mentre costituisce eccezione (per ora) e precedente
pericolosissimo che quelle donne e quei bambini richiedenti asilo siano stati
rimbalzati da quattro bancali e distribuiti altrove. Fossero stai cani,
paradossalmente, non avrebbero avuto problemi, nonostante si tratti da sempre
di un “pericoloso” animale noto come “miglior amico dell’uomo”.
Diego Bianchi – Il Sogno di Zoro – Il Venerdì di Repubblica -
4 Novembre 2016 -
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