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mercoledì 9 novembre 2016

Lo Sapevate Che: Salvate i cani e torturate le donne messaggi via Facebook da Gorino...



“Fiocina”. “Artiglieria pesante”. “Mandiamoli nell’esercito a farsi il culo sti stronzi”. “Devono subire torture come tanti anni fa”. Lei non riesce a darsi pace, un comunicato tira l’altro. Sta lì, connessa con la diretta che su Facebook un paio di dirigenti della Lega Nord di Ferrara stanno mandando online da Gorino, frazione di Goro, provincia di Ferrara. Lei, e molti altri come lei, sembrano aver visto finalmente la luce, sono a un clic dalla realizzazione di un sogno, il momento della ribellione è arrivato. Gli italiani sono scesi in piazza per opporsi allo straniero, che in questo caso ha le fattezze di 12 donne africane, di cui una incinta, e 8 bambini. Totale, 20 persone. Un ufficiale dei carabinieri prova a spiegare ai valorosi resistenti che si tratta di un contingente di richiedenti asilo davvero esiguo, fatto di poche donne e bambini. “Frega cazzi” è la risposta della folla, “vogliono solo mettercelo nel culo”, è la chiosa del ragionamento. Lei però non si accontenterebbe di respingere donne e bambini. Armata per ora di sola tastiera, vorrebbe infiocinarli sparargli e infine torturare queste persone che con ogni probabilità sono già state torturate e stuprate altrove. La frontiera del libero pensiero sui social network sembra spostarsi sempre un po’ di più, accedere senza filtri al mondo di chi filtri non ritiene di doverne pubblicamente avere è fin troppo facile. E quindi mi impunto, voglio saperne di più. Una persona che dichiari di volerne torturare un’altra non mi era mai capitata prima.  Questa, come molti altri, lo fa addirittura con l’orgoglio e la fierezza del proprio nome e cognome a firmare ogni affondo su Facebook. Clicco, voglio conoscerla. L’header del suo account compiange l’eurodeputato leghista Buonanno. La foto profilo è un tributo a Salvini. Sotto il nome e cognome c’è scritto “Marò per sempre”, qualsiasi cosa voglia dire. Tutto ciò potrebbe bastarmi ma curiosare è inevitabile se la bacheca pullula di contenuti pubblici e condivisi. Come il video di Evans, cane paraplegico che cerca famiglia. “Corri piccolo, corri e provaci”, si incita nel video che ne racconta la storia. Realizzo così che l’utente Facebook in questione vuole torturare 12 donne e 8 bambini, infiocinarli e sparargli, mentre spera che il cane Evans trovi presto una famiglia che lo prenda dal canile. Lei non è un’eccezione, anzi, mentre costituisce eccezione (per ora) e precedente pericolosissimo che quelle donne e quei bambini richiedenti asilo siano stati rimbalzati da quattro bancali e distribuiti altrove. Fossero stai cani, paradossalmente, non avrebbero avuto problemi, nonostante si tratti da sempre di un “pericoloso” animale noto come “miglior amico dell’uomo”.
Diego Bianchi – Il Sogno di Zoro – Il Venerdì di Repubblica - 4 Novembre 2016 -

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