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giovedì 17 novembre 2016

Lo Sapevate che: Questo referendum non mi interessa...



Non Mi Avrete Mai. Mi piace questo genere di frasi, frasi in effetto, che si ricordano e che in qualche modo mi espongono. Quando in “Gomorra” usai l’io so pasoliniano ci fu chi capì esattamente cosa volessi dire (la maggioranza dei lettori) e chi ancora oggi mi accusa di aver osato paragonarmi a Pasolini. Poco importa, ciò che mi interessava dieci anni fa e che ancora oggi considero importante, è dare un messaggio chiaro, inequivocabile, che si sia d’accordo con me o in disaccordo. E provare a non essere strumento nelle mani di chi ha fini personali da raggiungere, fini che spesso non sono evidenti e che traggono in inganno chi ascolta e si fida. Io Racconto, e lo faccio dal mio punto di vista. Io scrivo, e chi scrive non ha anici. Non deve averne prima, mentre sta cercando la forma da dare ai propri pensieri, e ne avrà sempre meno dopo aver reso pubbliche le proprie parole. Quando ho scritto “Gomorra” avevo 25 anni, la mia convinzione di allora – gli anni della faida di Secondigliano, un moro al giorno e non faccio distinzione tra colpevoli e innocenti – è la stessa di ora: le storie del Sud vanno raccontate e bisogna trovar afono e  il pulpito più alto e il megafono più potente perché un gran numero di persone possa ascoltarle. Le storie che riguardano il Sud vanno raccontate, però, senza fare sconti a nessuno, senza pensare che ci siano amici, giornalisti amici, direttori di giornali amici, magistrati amici, avvocati amici. Raccontarle pensando di perdere qualcosa, ogni volta. Un politico ti dirà che stai diffamando (la mia personalissima lista è lunga e va da Andreotti a Renzi passando per Berlusconi, De Magistris, De Luca, Gasparri per dire solo dei più assidui), un magistrato ti dirà che non hai capito niente, un giornalista ti dirà che hai preso i fatti dalle sue cronache che a loro volta erano prese da atti giudiziari, uno scrittore ti accuserà di aver scritto dopo di lui e di aver oscurato la luce che per una questione di precedenza o magari di anzianità sarebbe toccata a lui. Scrivere storie di camorra non ti rende amico di nessuno.(..). Io Appartengo a un’altra scuola. Non sono di quelli che finché sono ousider si battono perché tutto cambi e poi se diventano insider l’Italia smette di essere crimine organizzato e crisi, e si rivela improvvisamente sole, turismo  e arte, Io non sono di quelli che all’opposizione vogliono riformare il mondo e al potere (basta un ruolo istituzionale qualsiasi), diventano “yesman”. Io sono all’opposizione, sempre e all’opposizione di tutti. Non mi si deve voler bene e non mi interessa che mi si tema, mi piace pensare di ragionare, mi piace pensare che ci sia sempre una partita aperta. E Non Accetto di alimentare questo eterno clima da campagna elettorale. Mi piace chi ammette, con consapevolezza e responsabilità, che qualunque sia l’esito del voto referendario per il nostro Paese cambierà poco o nulla. Mi piace tranquillizzare gli italiani su un punto: se vincesse il no l’Italia non sprofonderebbe nel baratro e una riforma costituzionale sarà sempre possibile in futuro, come in caso di vittoria del sì e non ci sarà alcuna deriva autoritaria. Non ci saranno accelerazione, progresso risparmio in caso di vittoria del sì e non ci sarà lentezza e stallo in caso di vittoria del no. Questa riforma non è la resa dei conti, se non per chi ci ha messo la faccia, sbagliando, rendendo questo referendum uno spartiacque, ma non per il Paese, ma per se stesso.  Tutto il rumore che si sta facendo è un modo per occupare posizioni in quella che è una personalissima lotta per il raggiungimento di un personalissimo potere. Non  mi saranno amici i signori del sì e non mi saranno amici i signori del no se dico che questo risiko per recuperare una percentuale minima di consenso è il peggior servizio che si sta facendo in Italia. Un danno del quale non voglio essere complice. Non mi chiamate in sostegno, questo referendum è solo affar vostro, per questo referendum, io non ci sono.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it – 6 Novembre 2016 -

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