Il corvo si posa sul ginocchio. Mentre
il viso di Edgar Allan Poe, ciuffo stralunato e occhiaie scure di chi scrive
nel noir della notte, si stampa sulla tiintorno scorre il racconto in caratteri
gotici. Sono i collant letterari inventati dalla designer israeliana Dega
Rozmarin. Che fa scivolare sulle gambe delle donne i versi libertari di Emily
Dickinson, le citazioni pedagogiche dal Piccolo
Principe di Saint-Exupery, l’incanto del mondo rovesciato di Alice nel paese delle meraviglie. Con
tanto di illustrazione del Cappellaio Matto che, raggomitolato all’altezza
delle caviglie, ci guarda di sottecchi. Nel modello più dark della serie, il
ghigno di Dracula è circonfuso dal racconto di Bram Stoker, mentre un
pipistrello dispiega minaccioso le sue ali. E chi volesse istoriarsi le gambe
con qualche altra opera immortale , non deve fare altro che rivolgersi
all’artista al TightsShop sul portale Etsy. Queste calze di fatto sono come un super tatuaggio. Ma in versione
aumentata. Perché poesia e narrativa sono comunicazione ad altissima intensità.
E c’è una bella differenza tra avere una falena sulla schiena e Boccaccio sul
polpaccio. In fondo questa trentottenne di Gerusalemme ha raccolto il testimone
di una lunga storia di emancipazione che ha avuto nel più frivolo degli
indumenti il suo simbolo. A partire dai circoli letterari femminili delle Blue
Stockings di Londra. Istituti a metà del Settecento dalle aristocratiche
Elizabeth Montagu e Elizabeth Vesey. Stanche di parlare solo di cose da donne,
le ladies dalle calze blu si misero a discutere di poesia, di filosofia e di
politica. E rovesciarono la società partendo dal basso, insomma seduzione ma
anche liberazione. Perché oltre le gambe c’è di più.
Marino Niola – Miti D’Oggi – Il Venerdì di Repubblica – 11
Novembre 2016 -
Nessun commento:
Posta un commento