Adesso anche da parte
dell’uomo della strada si comincia a intuire meglio l’andamento generale. Che le azioni belliche quotate in
Borsa stiano per salire o scendere, la gente non potrebbe comunque più
rinunciarci. Sono ancora il fondamento della concorrenza, la base delle vendite
e degli acquisti, il necessario sovrapprezzo della nostra tranquillità. Se poi
perfino cadesse il tabù delle armi da guerra, rendendole disponibili per i
privati, in poco tempo i problemi del mondo sarebbero risolti. Poca
popolazione, tutto da ricostruire, economia fervente, nuova demografia
schioppettante.
Chissà. Nessuno si fida fino in fondo della guerra, ma la
pace sembra problematica e faticosa come le sabbie mobili. Niente di definitivo, intendiamoci. Sarà l’intuito a
suggerire volta per volta la via d’uscita. A questo punto speriamo finale.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il Venerdì di Repubblica – 18
Novembre 2016
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