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giovedì 10 marzo 2016

Lo Sapevate Che; Le critiche di Eco a Internet e il coma da eccesso di fast food...



Il grande, caro e compianto Umberto Eco fu linciato in vita quando osò dire che internet o meglio i social  media avevano dato diritto di parola agli imbecilli. La televisione, nella visione di Eco, aveva già offerto una tribuna allo scemo del villaggio, ma internet ne ha fatto un depositario del sapere. Ora, il dibattito sul tema è infinito e complesso. Ma almeno un dato è certo, questo uso di internet ha diffuso la falsa idea che informare informarsi sia un’operazione semplice, di facile accesso a chiunque e a bassissimo costo. Mi spiego parlando d’altro, i fast  food. A lungo circondati da un alone positivo e democratico. In fondo, offrivano un cibo gustoso e nutriente a prezzi bassi ai ceti popolari che non potrebbero permettersi un vero ristorante. Per anni gli allarmi medici sono stati ignorati. Fin che il successo dei fast food non ha rivelato i disastrosi effetti collaterali, l’aumento di disturbi alimentari e l’obesità giovanile di massa, senza contare la devastazione dell’agricoltura e dell’allevamento di qualità. Fino al celebre documentario Super Size Me del 2004, dove l’autore. dopo poche settimane di pranzo e cena dai re dell’Hamburger, finiva all’ospedale in coma. Nessuno ha girato ancora un Super Size Me della rete, ma il sospetto è che la bulimia da pessima informazione rischi di mandare in coma il cervello di milioni di persone. Intendiamoci, internet è un magnifico strumento se si ha una solida base culturale. Sono sicuro che anche Eco lo usasse per ricordarsi al volo, per esempio la data del sinodo di Mancon (585). Ma già sulla rete si scambia un sinodo per un concilio e se poi vuoi sapere davvero di che cosa si è discusso, allora ti scontri con un guazzabuglio di leggende. “L’informazione è il bene più prezioso” dice Gordon Gekko, il protagonista di Wall Street, prima di scoprire in galera che il bene più prezioso è il tempo. La rete rischia di rubarci l’una e l’altro, in cambio di paccottiglia. Le menzogne del potere hanno resistito molto meno nella guerra del Vietnam che durante e dopo le guerre in Afganistan e Iraq, in piena era internet. Così le bolle finanziarie viaggiano con la falsa informazione di oggi, fino a quando non scoppiano di colpo, travolgendo i risparmi e le vite di milioni di cittadini. Colpa del cattivo giornalismo, certo. Il gossip ha scacciato le inchieste, la propaganda ha sostituito la critica al potere. Ma siamo sicuri che la rete non c’entri?
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 4 marzo 2016

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