Guerra, trafficanti efferati, mare,
frontiere blindate. O vita in strada, prostituzione, violenza…Sono tragedie che
abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, così dilaganti e inesorabili da non
vederle neanche più. Come le morti per terrorismo, che ormai finiscono nelle
pagine interne dei giornali, se i Kamikaze si fanno esplodere in Paesi lontani.
Un’assuefazione alle atrocità, che allontana la paura. E tentare invece di
mettersi nei panni dei dannati? Sperimentare sulla propria pelle la millesima
parte di ciò che prova un rifugiato? Lo propone la Caritas Ambrosiana che, come
nei giochi di ruolo, mette a disposizione del gruppo un vero e proprio percorso
nel dramma della migrazione. Si chiama Sconfinati
e fa assumere l’identità di un profugo in fuga, mercanteggiare con i
trafficanti, salire su una carretta del mare, non vedere riconosciuta la
propria dignità umana all’arrivo. Un viaggio basato su storie autentiche, che
si puù intraprendere a Fa la cosa giusta,
la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si terrà a
Milano dal 18 al 20 marzo. Tra stand, laboratori,degustazioni, spettacoli e
progetti speciali (falacosagiusta.org),
quest’anno la fiera ospiterà varie esperienze di simulazione. Sul tema della
migrazione (sconfinati.caritasambrosiana.it)
, ma anche sulla quotidianità di chi vive in zone di conflitto: l’associazione
Casa per la pace Milano, che lavora per la nonviolenza e i diritti umani, ha
ricreato la realtà dei checkpoint nei Territori occupati in Cisgiordania,
presidiati dall’esercito israeliano. Lì severità e durata dei controlli
cambiano totalmente a seconda della nazionalità di chi transita (casaperlapacemilano.it).
Antonella Barina – Economie – Il Venerdì di Repubblica – 11
marzo 2016
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