Cresciuto
nella povertà e costretto ai lavori più umili, tra cui strillone, garzone e
fattorino, va incontro al suo destino artistico, allorché inizia a fare
il posteggiatore, cantando e suonando nei ristoranti alla moda.
Proprio in uno di questi fu notato dall'autore Giovanni Polito che, affascinato
dalla sua voce imponente, gli propone di seguirlo negli Stati Uniti per fare da
spalla al cantante Sergio Bruni.
Al successo oltreoceano, nel 1964, segue il debutto sul piccolo schermo in
Italia, nel varietà "Scala Reale", con lo pseudonimo Ranieri,
cantando la canzone "L'amore è una cosa meravigliosa". Dopo le prime
incisioni, al nome d'arte viene aggiunto Massimo. Il 1969 è l'anno del
definitivo lancio con la vittoria al "Cantagiro", grazie
all'intramontabile Rose rosse (per tredici settimane in testa
alle classifiche), e con il terzo posto a "Canzonissima", ottenuto
con Se bruciasse la città, altro futuro cavallo di battaglia.
Nel 1988, a 19 anni di distanza, torna sul palco dell’Ariston e vince la
kermesse con Perdere l'amore. Vi parteciperà altre tre volte
con Ti penso, La vestaglia e Ti parlerò
d’amore. Nel 2004, incide un doppio CD “Ranieri canta Napoli” e ad “Accussì
grande”, una trilogia di classici napoletani che, per lo strepitoso trionfo
ottenuto, lo consacra definitivamente nella storia della canzone italiana.
Il nuovo millennio lo vede molto impegnato a teatro, in particolare nella
rivisitazione di alcune commedie di Eduardo De Filippo, trasmesse dalla Rai.
Dopo il trionfo di ascolti con il varietà Sogno e Son Desto (2014-16),
nel 2016 torna sul set per impersonare Pier Paolo Pasolini nel
film biografico La macchinazione di David Grieco.
Nel dicembre 2020 conduce, per quattro puntate in prima serata su Rai 3, il
varietà musicale Qui e adesso. Con il brano Lettera di là
dal mare partecipa al Festival di Sanremo 2022, classificandosi ottavo
e conquistando il Premio della Critica Mia Martini.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/668002
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