Una descrizione che non
lascia dubbi sull'identità del personaggio e sulla sua natura sinistra, che per
la prima volta acquisì dignità letteraria grazie a Bram Stoker,
scrittore irlandese di fine Ottocento. In realtà di "vampiri" se ne
trovavano tracce già nelle culture delle antiche civiltà, come quella
mesopotamica, ebraica e greca, seppur con nomi diversi e con sembianze di
demoni e spiriti infernali.
Il termine proprio, derivato dal serbo vampir (da
cui l'inglese vampire, riportato dall'Oxford English Dictionary a
partire dal 1734), comparve verso la fine del XVIII secolo, sulla scia di un
riscoperto gusto dell'orrido da parte degli autori romantici, come Goethe e
Lord Byron. La patria per eccellenza di queste creature venne individuata
nell'Europa dell'Est, ricca di architetture gotiche e di leggende che
alimentavano la superstizione del popolo.
A quelle credenze cominciò a interessarsi
l'irlandese, che nella Londra "vittoriana" alternava all'attività di
giornalista quella di scrittore. A parlargli di quelle terre e in particolare
della Transilvania fu il professore ungherese Arminius Vambéry, che gli
raccontò la storia del principe Vlad III di Valacchia (regione
a sud della Transilvania), noto con l'appellativo di "Draculea"
(tradotto come "figlio del dragone", con riferimento al padre Vlad
II, membro dell'Ordine del Dragone).
Passato alla storia per i suoi sadici metodi di
tortura, il principe finì col prendere delle connotazioni immaginarie nella
tradizione locale, alimentate dal doppio significato della parola rumena drac (traducibile
anche come "demonio"), e con l'essere identificato nel "figlio
del demonio". Stoker guardò a quella figura, arricchendola di elementi
ripresi da altre mitologie, in particolare quelle balcanica e nordica. Ne
nacque un personaggio, il Conte Dracula, le cui origini
abbracciavano una serie di etnie, dai Celti agli Unni, temute per secoli dai
popoli del Mediterraneo.
Altra fonte d'ispirazione la trovò in articoli
di giornali su un fatto di cronaca realmente accaduto nel
1892, nella cittadina di Exter (New England). La morte di una ragazza 19enne
scatenò la fervida immaginazione dei suoi concittadini, sia per gli strani
sintomi, pallore e inappetenza, sia per il fatto che a poca distanza morirono
allo stesso modo madre, sorella e fratello. Per la gente era un chiaro caso di
vampirismo, per la medicina non poteva che trattarsi di tubercolosi.
Lo scrittore costruì il romanzo come una
raccolta di pagine di diario scritte dai protagonisti della vicenda. Dal
giovane avvocato inglese Jonathan Harker, che si reca in
Transilvania per definire l'acquisto di una casa londinese da parte del Conte
Dracula, alla sua fidanzata Mina Murray, oggetto del desiderio del
vampiro che in lei rivede la moglie morta, fino al professore olandese Abraham
Van Helsing, scienziato e filosofo che crede nell'esistenza del
soprannaturale.
Fatto circolare tra gli amici tra il 1890 e il
1893 e successivamente modificato, il libro venne messo in vendita a Londra, il
26 maggio del 1897. Adattata per il teatro dallo stesso autore, l'opera ispirò
negli anni numerosi adattamenti cinematografici, partendo dal film muto Nosferatu
il vampiro (1922), capolavoro del cinema espressionista firmato dal
tedesco Friedrich Wilhelm Murnau, fino ai più recenti Dracula di Bram
Stoker (tre premi Oscar nel 1993) e Van Helsing (2004),
diretti rispettivamente da Francis Ford Coppola e Stephen
Sommers.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/699001
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