Nato
a Milano (forse da una relazione extraconiugale tra Giulia Beccaria e Giovanni
Verri e riconosciuto dal marito di lei, Pietro Manzoni), visse gli anni
dell'adolescenza in collegio, per poi trasferirsi a Milano e a Parigi (dalla
madre che viveva con il compagno Carlo Imbonati - a cui Manzoni dedicò il carme
"In morte di Carlo Imbonati").
Ritornato a Milano, sposò Enrichetta Blondel con rito calvinista e nel 1810
abbracciò la fede cattolica. Tra il 1812 ed il 1816 Manzoni compose gli
"Inni Sacri" e la prima tragedia, Il conte di Carmagnola,
in cui manifestò una matura adesione al realismo romantico in contrapposizione
ai canoni classici.
Letture come l'Ivanhoe di Walter Scott e l'Historia patriae di
Giuseppe Ripamonti gli ispirarono l'idea di un romanzo storico, in cui
trasporre i propri valori civili e religiosi e veicolare la sua battaglia
contro la dominazione straniera in Italia. Nacque così Fermo e Lucia che
in una seconda versione rivista venne pubblicato nel 1827 con il titolo "I
promessi sposi".
Ricordato anche per l'ode Cinque Maggio e la tragedia
"Adelchi", per la fama di scrittore ed il suo rigore morale, nel 1860
venne nominato Senatore del Regno. Membro della Commissione per l'unificazione
della lingua, i cui lavori riportò nella relazione "Dell'unità della lingua
e dei mezzi per diffonderla", morì a Milano nel maggio del 1873.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/258002
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