Il
ritorno in "patria" di Steve Jobs nel 1997 coincise
con l'inizio della ripresa per Apple, dopo circa un decennio di flop e perdite
per la spietata concorrenza di Windows. Quattro anni più tardi, l'iPod,
un prodotto destinato a rivoluzionare il mercato musicale, era pronto ma il suo
debutto sarebbe arrivato solo alla fine di ottobre. Prima di allora però
un'altra idea vincente di Jobs si presentava ai nastri di partenza.
Ci aveva pensato dal momento in cui aveva rimesso piede in azienda: dar vita
una catena di negozi dedicata esclusivamente al marchio Apple, per dare maggior
risalto ai nuovi dispositivi lanciati sul mercato, contribuendo nel contempo a
fidelizzare la clientela. In realtà immaginava qualcosa di più di un semplice
esercizio commerciale, bensì uno spazio accogliente da vivere in totale relax e
ispirato alla filosofia "user friendly", ossia dove ogni
apparecchio è a portata di mano e può essere provato in tutta calma.
Una visione pionieristica della vendita al dettaglio nel settore
dell'elettronica (in quel momento caratterizzata da store plurimarche), che
venne accolta con freddezza dagli addetti ai lavori per via delle ingenti
risorse richieste. L'ottimismo e la lungimiranza di Jobs, all'epoca considerato
alla stregua di un visionario, si rivelarono più forti del pessimismo che lo
circondava.
Il progettò si concretizzò a maggio del 2001, anticipato da un promo di quattro
minuti in cui il massimo dirigente della società di Cupertino, nella sua
tradizionale mise casual con tanto di jeans e dolcevita nero,
descriveva le peculiarità dell'Apple Store. Il 19 maggio si aprirono i cancelli
dei primi due store: nel centro commerciale di Tysons Corner, in
Virginia, e tre ore dopo a Glendale (quest'ultimo considerato
dalla stessa Apple come il primo in assoluto), in California.
Le poche centinaia di clienti che si presentarono all'inaugurazione portarono
fuori strada gli osservatori. I successivi 23 negozi aperti in altrettanti
Stati dell'Unione, prima della fine del 2001, vennero presi d'assalto dalla
folla, specialmente dopo l'uscita dell'iPod. Cominciò da qui una
graduale espansione nella vendita al dettaglio, che nel 2004 sbarcò in Europa,
sponda Regno Unito, e nel 2007 toccò anche l'Italia con il primo store di Roma
Est.
Nell'immaginario degli estimatori della "mela morsicata", gli store
divennero subito riconoscibili per l'arredamento sobrio, identico dappertutto,
e per il clima di accoglienza garantito dai dipendenti. Tra questi ultimi,
oltre ai normali commessi, erano presenti dei veri e propri esperti che, con il
servizio "Genius Bar", garantivano assistenza tecnica ai
clienti.
Sparsi in quattro continenti (esclusa l'Africa), gli store Apple ad agosto 2018
sono 511 in 16 paesi, assicurando un fatturato di 64 miliardi di dollari (stima
dati 2020). In particolare è un luogo di grande fascino, meta di migliaia di
visitatori (8.000-10.000 al giorno), lo store newyorchese sulla Fifth
Avenue, inaugurato a maggio del 2006, che si distingue per la sua
collocazione in un grande cubo di vetro.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/852001
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