A
oltre dieci anni di distanza dallo strepitoso successo di Per chi suona
la campana e all'indomani della delusione per la fredda accoglienza
riservata dalla critica all'autobiografico Di là dal fiume e tra gli
alberi, Hemingway si era rifugiato nell'amata Cuba, ispiratrice
dei suoi scritti letterari e reportage più belli. A bordo della famosa Pilar (imbarcazione
con cui si era lanciato in viaggi avventurosi) si dedicò alla pesca e cercò
l'ispirazione giusta per un nuovo libro.
In realtà la trama l'aveva già in mente da diversi anni e solo adesso sentiva
che i tempi erano maturi per trarne un capolavoro. Si trattava di una storia
vera che aveva ascoltato nel 1935 dal suo consigliere di navigazione Carlos
Gutierrez, simile ad altre vissute in prima persona. Ne trasse un reportage dei
suoi, pubblicato con il titolo "Sull'acqua azzurra" sulla
rivista Esquire, nell'aprile del 1936.
Sedici anni dopo riprese quel lavoro e in otto settimane buttò giù un romanzo
che raccontava uno spaccato di vita reale delle isole caraibiche, con rara
intensità poetica. Protagonista, come l'autore stesso indicò in una lettera
all'editore Scribner, è la dignità di un uomo giunto all'ultima fase della sua
esistenza. Il suo nome è Santiago, ma nel libro viene chiamato
semplicemente «il Vecchio»; nonostante l'età non gli difettano il
coraggio e la forza di ingaggiare una dura battaglia con un marlin di
enormi dimensioni, nella speranza di ripagare la fiducia riposta in lui dal
piccolo Manolin.
Nel timore di un secondo flop, l'editore Scribner anticipò l'uscita de "Il
vecchio e il mare" in grande stile, con un numero speciale della
rivista Life. Era il settembre del 1952. La rivista vendette oltre
5 milioni di copie, mentre milioni di copie del romanzo andarono vendute nei
mesi successivi, proiettandolo ai primi posti delle classifiche di mezzo mondo.
Il trionfo fu sancito il 4 maggio del 1953 con l'assegnazione del Premio
Pulitzer per la narrativa (Pulitzer Prize for Fiction), che
aprì ad Hemingway la strada verso il Nobel per la Letteratura che ricevette
l'anno dopo, «per la sua maestria nell'arte narrativa, recentemente
dimostrata con Il vecchio e il mare e per l'influenza che ha esercitato sullo
stile contemporaneo».
Negli ultimi anni di vita, lo scrittore statunitense diede il suo contributo
alla trasposizione cinematografica del suo capolavoro, affidata alla regia di
John Sturges e alla straordinaria interpretazione di Spencer Tracy.
La pellicola, uscita nel 1958 con lo stesso titolo del libro, venne premiata
l'anno dopo con un Oscar per la miglior colonna sonora.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/725001
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