Pugliese
di Maglie (in provincia di Lecce), Aldo Romeo Luigi Moro si appassionò agli
studi giuridici che proseguì dopo la Laurea in Giurisprudenza, con attività di
ricerca e pubblicazioni. Negli stessi anni, prese contatto con gli ambienti
politici cattolici, prima con la FUCI (federazione degli universitari
cattolici) e poi con la Democrazia Cristiana, che insieme ad altri
fondò nel 1942.
Eletto nel 1946 all'Assemblea Costituente e chiamato a redigere il testo
costituzionale, in pochi anni si trovò a ricoprire incarichi sempre più
rilevanti, come quelli di ministro di Grazia e Giustizia nel 1955 e ministro
della Pubblica Istruzione nel 1957. Gli anni Sessanta lo videro salire in
cattedra come principale fautore dei governi di centrosinistra, alcuni dei
quali guidò in qualità di Presidente del Consiglio dal 1963 al
1968 e dal 1974 al 1976.
L'apertura di Moro verso il Partito Comunista, sancita dal cosiddetto compromesso
storico con Enrico Berlinguer, alimentò un clima politico a lui
ostile, dentro la stessa DC, e lo fece entrare nel mirino delle Brigate Rosse.
Sequestrato a Roma, il 16 marzo del 1978, da un commando di queste ultime (in
seguito a un conflitto a fuoco in via Fani, che provocò la morte dei cinque
uomini della scorta), il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, fu assassinato
e il corpo venne rinvenuto nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata,
simbolicamente, tra via delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù (dove avevano
sede rispettivamente il PCI e la DC).
https://www.mondi.it/almanacco/voce/1514001
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