Se Samantha
perde punti Sofia recupera alla grande e balza in testa alle classiche. I nomi
dei bambini italiani tornano al classico. Lo certifica il contanomi Istat che
registra la rimonta della religione sulla televisione, del santo sul divo. Fra
i nati degli ultimissimi anni i più gettonati sono Chiara, Francesco, Gabriele,
Aurora, Andrea, Emma. Tengono il passo alla grande gli evergreen come Maria e
Giuseppe. Si è arrestata, in compenso, la piena delle Jessica e
delle Deborah, dei Jonathan e dei Michael. Per non dire delle Ledidiana, che non è un refuso ma
un grottesco effetto collaterale del culto di Lady D. Adesso i neogenitori
battezzano di nuovo i figli con nomi dei nonni e di altri numi tutelari della
famiglia e della comunità. Di fatto nei
corsi e ricorsi dei nomi dei nostri figli si legge in filigrana la storia
recente di questo Paese, i mutamenti progressivi della famiglia, la perdita di
centralità degli anziani, il declino della tradizione. E adesso il suo ritorno,
in un sussulto di sovranismo anagrafico. Più apparente che reale. Perché le
Anne e i Michele attuali hanno lo stesso suono dei nomi dei nonni ma in realtà
sono soltanto il loro remake anticheggiato, l’imitazione in stile. Come i frigo
che tornano a farsi bombati per richiamare i loro progenitori ma di fatto sono
un’altra cosa. Recuperati come i mobili buttati via negli anni Cinquanta ed ora
ricomprati in modernariato. Non si tratta dunque di un’eredità di famiglia, ma
dell’estremo tentativo di rifarsi un passato, della reinvenzione tutta
contemporanea di una tradizione cheap e chic. Sono nomi vintage.
Marino Miola – Miti D’Oggi – Venerdì
di La Repubblica – 12 ottobre 2018
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