La sera del 28 dicembre 1897 fu rappresentato all’Opéra di Parigi il dramma i versi
scritto da Edmond Rostand dal titolo “Cyrano de Bergerac”. L’autore scrisse nel
suo diario: “Oggi è stato il più bel giorno dell’anno”. Il successo fu enorme e
durò molto a lungo. Nel 1922 ne fu tratto un film, ancora muto. Altre edizioni
parlate furono effettuate negli anni Cinquanta. L’ultima che ho rivisto sulla
mia televisione è dei primi anni Novanta, quando la democrazia italiana stava
per consegnarsi nelle mani d Berlusconi. Adesso stiamo molto peggio, nelle mani
razziste, populiste ed antieuropee di Salvini e Di Maio, solidamente alleati e
apparentemente amici che stanno portando la democrazia del nostro Paese
definitivamente in lavanderia. Avendo riletto in questi giorni il “Cyrano” ho trovato alcuni
aspetti fondamentali di attualità ed è per questo che ne parlo. In quel
libro-dramma ho trovato notevoli riferimenti che ci aiutano a capire quanto sta
accadendo sotto i nostri occhi e anche il modo adatto ad uscire dall’inferno
politico nel quale da almeno un paio di anni siamo caduti. Le cronache giornalistiche di quella prima giornata del “Cyrano” dicono che alle due del
mattino il teatro era ancora gremito di persone che gridavano, applaudivano,
piangevano di commozione e il presidente del Consiglio aveva già comunicato che
avrebbe conferito il giorno dopo all’autore di quell’opera la Legion d’onore.
Parecchi mesi dopo il “Journal” chiese ai lettori qual era letterariamente il
personaggio che piacesse di più e le risposte indicarono tutte questa
classifica: Cyrano de Bergerac, Jean Valjean e d’Artagnan. Nel 1898, appena un
anno dopo l’uscita del libro, la vendita era stata di centomila copie. Un
successo di proporzioni inaudite. Ma perché? Leggo il suo autobiografico
ritratto,
naturalmente scritto dall’autore: “Sono fisicamente robusto, poeta, spadaccino,
ansioso, credente del cielo, campione di rime, amante e cadetto di Guascogna”. Insomma un simbolo. Moderno? Sì, anche moderno. Cyrano non è un ribelle anche se spesso lo
sembra. Ama l’ordine. Se gli impongono l’obbedienza e hanno titolo per
imporgliela, obbedisce purché non entri nel suo privato. Quello è casa sua e va
rispettata come il privato di tutti. Adora l’amicizia come sentimento numero
uno. Per quanto lo riguarda essa può durare tutta la vita. Naturalmente c’è
anche l’amore per la donna che, a sua volta è un sentimento che non si
estingue, perdura se la donna vi corrisponde, ma perdura anche perché e se la
donna diventa amica ma non amante o moglie. Cyrano ha avuto l’amicizia
inestinguibile con Cristiano il quale a sua volta si innamorò e fu corrisposto
da Rossana. La sposò e vissero sempre insieme fino a quando Cristiano morì
molti anni dopo. Cyrano si era anche lui innamorato di Rossana che gli era diventata
molto amica ma non innamorata. Cyrano celò il suo amore perché sapeva che il
suo grande amico Cristiano aveva ottenuto quello di Rossana, quindi la sua
amicizia fece premio sull’amore. Infine, anzi soprattutto, fu un combattente contro gli avversari
e i corrotti politici. Combattente politico e di spada se necessario. Era un
cadetto di Guascogna e pertanto la Guascogna è la sua patria e i cadetti sono
la vera Guardia del paese. Combatte per l’ordine e per il popolo. Questa fu la figura che il giovane Rostand costruì e che fu per lungo tempo il punto di
riferimento dell’opinione collettiva. È u grande libro e un grande lavoro
teatrale? Letteralmente no, è un libro e un dramma modesto. Educativo? Questo
sì. Ancora oggi? Certamente sì. Sono rimasto personalmente bene impressionato
dalla riunione di pochi giorni fa del Partito democratico a Piazza del Popolo a
Roma. E’ stata organizzata per rilanciare il partito dalla sua decadenza e
soprattutto dall’indifferenza di moltissimi suoi ex aderenti. I quadri attuali
hanno evidentemente ritenuto che bisogna tornare a combattere per risollevare
la sinistra italiana. Ne ha parlato efficacemente il segretario Martina, c’è
stato un abbraccio generale tra molte migliaia di presenti, culminato con
quello di Gentiloni e Renzi. Amicizia tra gli iscritti al Pd, affetto tra i
leader dei quali Gentiloni e Renzi rappresentano il vertice governativo.
Purtroppo mancavano o erano confusi tra la folla personaggi della massima
conoscenza della politica, come Veltroni e Prodi: personaggi che comunque
rappresentano la storia del partito e conoscono bene anche i modi per poter
uscire da questa situazione e riprendere l’iniziatica riportando il partito in
un’arena vittoriosa. Vi starete domandando a questo punto che cosa insegna “Cyrano”.
L’ho già detto ma lo ripeto: l’amicizia tra combattenti che vorrebbero un Paese
migliore che dovrebbe realizzare il bene comune andando oltre l’amore per sé
stessi. Per risolvere problemi collettivi bisogna rinnovare amore e amicizia
per le famiglie, per i comuni dove si vivi, per le professioni cui si
appartiene ed anche per il Contenente del quale la propria nazione fa parte. E
politicamente e civilmente combattere combattere combattere. Come i
moschettieri di Cyrano e di d’Artagnan. Erano combattenti leali e coraggiosi e
contrastavano i furbi, i corrotti. Speriamo che questo Movimento sia positivo
sul terreno e si impegni a vincere. Cyrano è con loro.
Eugenio Scalfari – Il Vetro Soffiato –
L’Espresso – 7 ottobre 2018 -
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