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giovedì 11 ottobre 2018

Lo Sapevate Che: Cyrano E' Con Noi...


La sera del 28 dicembre 1897 fu rappresentato all’Opéra di Parigi il dramma i versi scritto da Edmond Rostand dal titolo “Cyrano de Bergerac”. L’autore scrisse nel suo diario: “Oggi è stato il più bel giorno dell’anno”. Il successo fu enorme e durò molto a lungo. Nel 1922 ne fu tratto un film, ancora muto. Altre edizioni parlate furono effettuate negli anni Cinquanta. L’ultima che ho rivisto sulla mia televisione è dei primi anni Novanta, quando la democrazia italiana stava per consegnarsi nelle mani d Berlusconi. Adesso stiamo molto peggio, nelle mani razziste, populiste ed antieuropee di Salvini e Di Maio, solidamente alleati e apparentemente amici che stanno portando la democrazia del nostro Paese definitivamente in lavanderia. Avendo riletto in questi giorni il “Cyrano” ho trovato alcuni aspetti fondamentali di attualità ed è per questo che ne parlo. In quel libro-dramma ho trovato notevoli riferimenti che ci aiutano a capire quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e anche il modo adatto ad uscire dall’inferno politico nel quale da almeno un paio di anni siamo caduti. Le cronache giornalistiche di quella prima giornata del “Cyrano” dicono che alle due del mattino il teatro era ancora gremito di persone che gridavano, applaudivano, piangevano di commozione e il presidente del Consiglio aveva già comunicato che avrebbe conferito il giorno dopo all’autore di quell’opera la Legion d’onore. Parecchi mesi dopo il “Journal” chiese ai lettori qual era letterariamente il personaggio che piacesse di più e le risposte indicarono tutte questa classifica: Cyrano de Bergerac, Jean Valjean e d’Artagnan. Nel 1898, appena un anno dopo l’uscita del libro, la vendita era stata di centomila copie. Un successo di proporzioni inaudite. Ma perché? Leggo il suo autobiografico ritratto, naturalmente scritto dall’autore: “Sono fisicamente robusto, poeta, spadaccino, ansioso, credente del cielo, campione di rime, amante e cadetto di Guascogna”. Insomma un simbolo. Moderno? Sì, anche moderno. Cyrano non è un ribelle anche se spesso lo sembra. Ama l’ordine. Se gli impongono l’obbedienza e hanno titolo per imporgliela, obbedisce purché non entri nel suo privato. Quello è casa sua e va rispettata come il privato di tutti. Adora l’amicizia come sentimento numero uno. Per quanto lo riguarda essa può durare tutta la vita. Naturalmente c’è anche l’amore per la donna che, a sua volta è un sentimento che non si estingue, perdura se la donna vi corrisponde, ma perdura anche perché e se la donna diventa amica ma non amante o moglie. Cyrano ha avuto l’amicizia inestinguibile con Cristiano il quale a sua volta si innamorò e fu corrisposto da Rossana. La sposò e vissero sempre insieme fino a quando Cristiano morì molti anni dopo. Cyrano si era anche lui innamorato di Rossana che gli era diventata molto amica ma non innamorata. Cyrano celò il suo amore perché sapeva che il suo grande amico Cristiano aveva ottenuto quello di Rossana, quindi la sua amicizia fece premio sull’amore. Infine, anzi soprattutto, fu un combattente contro gli avversari e i corrotti politici. Combattente politico e di spada se necessario. Era un cadetto di Guascogna e pertanto la Guascogna è la sua patria e i cadetti sono la vera Guardia del paese. Combatte per l’ordine e per il popolo. Questa fu la figura che il giovane Rostand costruì e che fu per lungo tempo il punto di riferimento dell’opinione collettiva. È u grande libro e un grande lavoro teatrale? Letteralmente no, è un libro e un dramma modesto. Educativo? Questo sì. Ancora oggi? Certamente sì. Sono rimasto personalmente bene impressionato dalla riunione di pochi giorni fa del Partito democratico a Piazza del Popolo a Roma. E’ stata organizzata per rilanciare il partito dalla sua decadenza e soprattutto dall’indifferenza di moltissimi suoi ex aderenti. I quadri attuali hanno evidentemente ritenuto che bisogna tornare a combattere per risollevare la sinistra italiana. Ne ha parlato efficacemente il segretario Martina, c’è stato un abbraccio generale tra molte migliaia di presenti, culminato con quello di Gentiloni e Renzi. Amicizia tra gli iscritti al Pd, affetto tra i leader dei quali Gentiloni e Renzi rappresentano il vertice governativo. Purtroppo mancavano o erano confusi tra la folla personaggi della massima conoscenza della politica, come Veltroni e Prodi: personaggi che comunque rappresentano la storia del partito e conoscono bene anche i modi per poter uscire da questa situazione e riprendere l’iniziatica riportando il partito in un’arena vittoriosa. Vi starete domandando a questo punto che cosa insegna “Cyrano”. L’ho già detto ma lo ripeto: l’amicizia tra combattenti che vorrebbero un Paese migliore che dovrebbe realizzare il bene comune andando oltre l’amore per sé stessi. Per risolvere problemi collettivi bisogna rinnovare amore e amicizia per le famiglie, per i comuni dove si vivi, per le professioni cui si appartiene ed anche per il Contenente del quale la propria nazione fa parte. E politicamente e civilmente combattere combattere combattere. Come i moschettieri di Cyrano e di d’Artagnan. Erano combattenti leali e coraggiosi e contrastavano i furbi, i corrotti. Speriamo che questo Movimento sia positivo sul terreno e si impegni a vincere. Cyrano è con loro.
Eugenio Scalfari – Il Vetro Soffiato – L’Espresso – 7 ottobre 2018 -

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