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lunedì 1 ottobre 2018

Lo Sapevate Che: Angela Merkel leader smarrita...

Da anni Angela Merkel era considerata come una ferma espressione della democrazia liberale europea. Quando, nel 2015, aprì le braccia ai migranti assiepati ai confini offrì l’immagine di una Germania sensibile ai valori umanitari, nei quali il Paese non si era sempre distinto nel secolo scorso. Con l’ingresso alla Casa Bianca di Donald Trump è stata consacrata leader del mondo libero. Lo stesso Barack Obama nel lasciare la presidenza degli Stati Uniti fece una visita a Berlino per congedarsi da Angela Merkel. E il gesto fu interpretato come un simbolico passaggio di responsabilità alla cancelliera in quanto il più rappresentativo personaggio politico, in quel momento, della democrazia occidentale. Trump non ispirava più la fiducia riposta nel presidente degli Stati Uniti. Da allora la figura di Angela Merkel si è come appannata. Non domina più la ribalta politica europea. Sembra che abbia smarrito persino il partner francese, con il quale formava la coppia più influente dell’Ue. Le ultime elezioni federali hanno ridotto la sua maggioranza, e il fallimento delle lunghe spossanti trattative per formare un governo, con i liberali in sostituzione dei socialdemocratici, hanno ridimensionato il suo carisma. Non solo è dovuta ritornare alla coalizione con la Spd, anch’essa spolpata di voti, ma è stata investita dalle polemiche, nel frattempo “esplose”, provocate dalla sua generosità nei confronti dei migranti. La collera, la senofobia, la diffidenza sollevate dall’ondata di profughi, e il rancore verso chi l’ha favorita o accettata, hanno stimolato la crescita dei partiti populisti e dell’estrema destra. La reazione negativa all’accoglienza si è rivelata trasversale. Si è manifestata e si manifesta anche nei partiti conservatori democratici. Nella stessa coalizione di governo, in particolare nella Csu, l’Unione cristiano sociale bavarese, sorella della Cdu, l’Unione cristiano democratica della cancelliera. Fino a mettere in pericolo la stessa stabilità dell’esecutivo da lei guidato. L’ungherese Victor Orbàn, promotore di una democrazia illiberale, non è certamente un suo politico preferito, e non lo nasconde. Ma le è indispensabile per conservare, con il Partito popolare, la maggioranza nel Parlamento europeo, del quale il leader ungherese fa parte, a fianco della Cdu-Csu. Manfred Weber, della Csu, candidato alla successione del Lussemburghese Jean-Claude Junker come presidente della Commissione a Bruxelles, è, forse per opportunismo, un ammiratore di Orbàn.”. E non gli ha risparmiato elogi. Un altro esponente di rilievo dell’Unione cristiano sociale bavarese, il ministro federale dell’Interno Horst Seehofer, è sulle stesse posizioni, ma in una versione più radicale sul problema delle migrazioni. Per non perdere per strada ministri del suo governo e gli alleati bavaresi, Angela Merkel si è dovuta e si deve destreggiare, quindi adeguarsi spesso a una politica che non corrisponde del tutto a quelli che sembravano per lei principi irrinunciabili. In Baviera le elezioni regionali sono alle porte. Sono in programma a metà ottobre, e la Csu rischia di perdere la posizione dominante che occupa da decenni. Alla sua destra potrebbe affermarsi per la prima volta un partito, l’Alternanza per la Germania, che ha già novantadue seggi al Bundestag. I sondaggi più recenti non hanno tuttavia confermato quella che era un’idea assai diffusa, e cioè che il sentimento anti-immigrazione avrebbe determinato il risultato. Molti si sono allora adeguati ai pronostici. Al Parlamento europeo, dove si votava la mozione contro la condotta antidemocratica in Ungheria, si è visto il sostenitore di Orbàn, Manfred Weber, esprimersi in favore, vale a dire censurare colui che, fino alla vigilia, indicava come un esempio da seguire. Schierarsi con Orbàn non era elettoralmente opportuno. Una svolta, probabilmente, passeggera. Molti moderati navigano nell’incertezza, si contraddicono per adeguarsi all’irruzione del populismo e del nazionalismo, versione estrema destra, che ha messo sottosopra il panorama politico. Angela Merkel cerca di sfuggire alla regola, ma deve salvare il suo governo. A volte l’Europa ha l’impressione di avere smarrito il più affidabile dei suoi leader.
Bernardo Valli – Dentro E Fuori – L’Espresso – 30 settembre 2018 -

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