L’etimologia del nome Stefano deriva dal greco e significa “incoronato”. Di Stefano, primo martire cristiano, non è nota con certezza la provenienza. Si pensa che sia di origine greca, oppure un ebreo conoscitore della lingua e della cultura ellenistica. Se è così, di sicuro Stefano è stato uno dei primi giudei che ha seguito il Cristianesimo, rivestendo il ruolo di Diacono di Gerusalemme.
Negli Atti degli Apostoli si legge infatti che
viene affidato a Stefano il ministero diaconale, insieme ai discepoli Procoro,
Filippo, Timone, Nicola di Antiochia e Parmenas. Stefano svolge questo compito
con grande dedizione, mostrandosi particolarmente attivo nel convertire alla
fede di Gesù gli ebrei della diaspora. Ma proprio gli ebrei ellenistici vedono
in Stefano un nemico da sconfiggere, lo accusano di pronunciare parole blasfeme
ed offensive nei confronti di Dio e Mosè, sobillando il popolo contro di lui.
Un giorno, mentre si trova
al Sinedrio, gli ebrei si scagliano contro Stefano, cominciano a lanciargli
pietre e lo trascinano violentemente fuori dalla città. Linciato dalla folla,
una volta morto Stefano viene seppellito da alcune persone, che lo sottraggono
alla furia indomita della gente. Intanto anche a Gerusalemme infuriano le
persecuzioni contro i cristiani. La frattura tra la Sinagoga ebraica e la
Chiesa fondata da Gesù diventa sempre più profonda, fino a quando si separano
del tutto.
La morte di Stefano avviene tramite
lapidazione, e presumibilmente si colloca nel periodo che segue la deposizione
di Ponzio Pilato. Le reliquie di Santo
Stefano, a causa delle razzie dei crociati, sono diffuse in
tutta Europa, si dice che molti miracoli avvennero solo toccandole o visitando
la tomba in cui era sepolto il Santo.
Alcuni resti di Santo Stefano (ossa del
cranio) sono stati traslati nella cittadina pugliese di Putignano (Ba) per
essere preservate dai saraceni, e questo avvenimento segna anche l’origine del Carnevale di Putignano, nel 1394. Il culto del
protomartire Stefano è largamente diffuso ancora prima del ritrovamento delle
sue reliquie, nel 415.
La celebrazione di Santo Stefano
Chiese e basiliche dedicate a Santo Stefano sorgono un po’
dappertutto, soltanto a Roma se ne contano circa trenta. Siccome è uno dei
primi martiri della Cristianità, la festa liturgica di Santo Stefano si colloca
subito dopo la nascita di Gesù, il 26 dicembre.
Durante la Messa il sacerdote veste di colore rosso, per ricordare che Santo
Stefano è stato un martire.
In Italia ci sono
quattordici Comuni che portano il nome di questo grande Santo. La tradizione lo
raffigura con la “dalmatica” (il vestito indossato dai diaconi durante la
liturgia) e lo lega alle pietre, essendo la morte avvenuta per lapidazione.
Per questo Santo Stefano si
invoca in caso di calcoli renali ed è il protettore di muratori, tagliapietre,
diaconi, fornaciai. Pare inoltre che sia invocato anche per guarire dal mal di
testa. Fino al 1960, il 3 agosto di ogni anno, si festeggiava il ritrovamento
delle reliquie di Santo Stefano. A Putignano, dove Santo Stefano è Patrono, si
ricorda ancora questo avvenimento. Lo stesso fa la Chiesa ortodossa.
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