Per essere felici dobbiamo avere dei limiti. Il limite è l’unità di misura dell’uomo libero; è il suo sprone, è il suo divertimento. Solo nell’ambito dato si esplica la potenza della creatività.
Non è un concetto ovvio. In realtà tutti, almeno una volta nella vita, confondiamo la libertà con l’arbitrio. Alzi la mano chi non pensa che sarebbe bellissimo fare assolutamente quello che ci pare. Vivere senza regole.
In realtà (giorno da leoni a parte) sarebbe un incubo. Perché la libertà assoluta non solo non esiste, ma se esistesse sarebbe un abisso di terrore. La libertà totale sarebbe irresponsabilità, quindi arbitrio. Sarebbe mancanza di significato e di punti di riferimento. Sarebbe solitudine, perché è difficile trovare chi si accosti a un buco nero.
Non è un caso se la convivenza, qualunque convivenza, è sempre accompagnata da regole.
(…)
E d’altronde, è la natura. L’acqua a una certa temperatura bolle, a una cert’altra si ghiaccia. Ogni singolo evento che si manifesta sulla Terra ha regole ben precise. Perché mai l’essere umano dovrebbe fare eccezione?
La società “ideale” che vogliamo costruire, dunque, è una società rigorosa. Che conosca e gestisca i propri limiti, le proprie compatibilità, le proprie risorse. Chi conosca e adotti le regole utili per la propria crescita e per lo sviluppo comune.
Giovanni Floris – Oggi E’ Un Altro Giorno -
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