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Il nodo di fondo che i controlli e le procedure farraginose si impongono perché nessuno oggi sa a quanto ammontino davvero i debiti commerciali della pubblica amministrazione verso le imprese. Si teme così che, aprendo uno spiraglio, ci si infili dentro di tutto: Per accelerare i pagamenti e per evitare che nuovi debiti si accumulino in futuro bisognerebbe ridurre il disordine amministrativo e contabile delle nostre amministrazioni pubbliche. La sensazione è che, in non pochi casi, debiti occulti siano stati accumulati sottoscrivendo contratti con privati, specie nella sanità, senza neanche rendersi conto degli impegni di spesa che si finiva per prendere.
E una delle ragioni per cui la certificazione ha fallito è che si scontra con l’incapacità di molte amministrazioni di ricostruire i propri bilanci. C’è poi l’opacità contabile attivamente ricercata e quella permessa dal federalismo che oggi consente ad ogni Regione di avere un bilancio diverso.
Solo affrontando questi problemi si potrà davvero accelerare non solo sulla carta i pagamenti della Pa, riducendo l’incertezza per chi fa impresa, il peggior nemico degli investimenti. Per riformare la macchina dello Stato e per imporre un sistema di contabilità locale trasparente, che responsabilizzi agli occhi degli elettori chi gestisce le risorse pubbliche, ci vuole però un governo nel pieno dell sue funzioni. Bene che ci pensi chi oggi vuole tenere in vita un governo dimissionario mentre a parole sostiene la causa della trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.
Tito Boeri – La Repubblica – 7-4-13
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