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venerdì 19 agosto 2016

Lo Sapevate Che: Olimpiadi del 2024 a Roma? La propaganda e i dubbi di noi pessimisti...



Rio 2016 conferma la regola delle Olimpiadi come apoteosi e fine di un regime politico predatorio. L’organizzazione dei Giochi si è rivelata nelle inchieste la solita miscela di retorica insopportabile, spreco faraonico e pazzesca corruzione. Da molte edizioni del resto a guadagnare sono soltanto gli sponsor, i grandi marchi che lasciano sempre un conto salatissimo da pagare alle nazioni e alle città ospitanti. L’opinione pubblica ormai non vi bada più, ipotizzata dalla televisione o dalla propaganda. Gli unici scandali di cui si discute sono il doping dei poveri atleti, i quali chissà perché, dovrebbero essere gli unici a rispettare il teorico ma inesistente codice etico di un mondo dominato nella pratica dalle peggiori mafie politiche, economiche e perfino scientifiche. E sono in ogni caso gli attori, gli atleti, i soli a pagare. Ora all’orizzonte della già disastrata capitale si profila  la minaccia di Roma 2024, fortemente voluta di costruttori locali, dal governo e da molte personalità pubbliche. Ma soprattutto resa probabile dalla crescente lista di sedi che rinunciano, e di corsa, al privilegio di ospitare i giochi. Dopo la fuga di Boston, Toronto e Amburgo, domani potrebbe toccare a Parigi, dove il movimento anti Olimpiadi cresce. Alla fine Roma potrebbe vincere una corsa quasi solitaria. In tal caso a noi pessimisti non resterà che augurarsi d’aver torto, ma francamente le ragioni del sì a Roma 2024 suonano pura e vecchia propaganda. A cominciare dalla favolistica dei posti di lavoro e del rilancio turistico che non s’è mai visto intorno alle ultime edizioni, anzi è accaduto il contrario. Per finire con la polemica contro il “solito fronte del No” che si oppone sempre a tutto, bloccando la mano santa dei cantieri. Una figura retorica che serve a rovesciare la realtà di un’Italia che ha sempre detto sì  allegramente a qualsiasi grande progetto, per quanto costoso e insensato, distruggendo territorio e paesaggio e conquistando in maniera stabile il record mondiale di opere pubbliche incompiute e/o inutilizzate. Comprese le decine di monumenti al nulla che giacciono al sole della capitale, dalla città dello sport di Calatrava in giù. Ma siccome in questo Paese di fazioni nessuno convince mai nessuno con argomenti reali, non resta che far decidere ai cittadini con un referendum. Se i romani vogliono le Olimpiadi non si lamentino poi delle conseguenze. Se per caso non le volessero, si potrebbe cominciare a discutere seriamente del futuro della nostra meravigliosa capitale, a prescindere da trovate ed eventi.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 12 agosto 2016

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