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domenica 21 agosto 2016

Lo Sapevate Che: Le più educate alla contemporaneità siete voi...



Le donne seguono i fatti dell’arte e delle cose belle con maggiore passione degli uomini. La mia esperienza è diretta, perché sono padre di due figlie e ho avuto nei decenni molte allieve: a prescindere dalla maggiore vivacità e caparbietà che manifestano rispetto ai colleghi maschi, sono meglio predisposte a cogliere quanto propone il mondo contemporaneo in quell’area variegata e difficile da definire che sono le arti. Fin dalla più tenera età le bambine giocano con le bambole, danno loro un nome, le vestono e le svestono e le coccolano come fa loro la mamma: i fratellini al contrario, giocano con i soldatini, le armi o le automobili. Le loro madri sono molto più attente agli abiti che indossano le figlie rispetto ai fratelli e in questo grembo che le avvolge – tra  i loro primi giochi – c’è quello di truccarsi con il rossetto della mamma, dipingersi le unghie e magari provare a vestirsi con i suoi abiti. Questo predispone le bambine a fare quello che è accaduto. e largamente documentato in ogni civiltà nel corso dei millenni fino ad oggi: nelle tombe di piccole egizie ci sono monili e quelle che potremmo definire bambole, lo stesso accadde nella civiltà azteca ad esempio. (..). Nel corso della storia le donne si sono accostate in modo del tutto spontaneo al bello perché a esso erano predisposte dall’educazione che ricevevano: i maschi venivano educati alla guerra con armi di legno o di stagnola, con elmi e corazze. Una divaricazione essenziale tra femmina e maschio che non è affatto di molto cambiato nello scorrere dei millenni.(..). Quando possiamo datare la nascita della moda?Una domanda da un milione di dollari su cui si sono interrogati est etologi, sociologi e anche storici dell’arte interessati non solo ai capolavori che si vedono nei musei. Valga per tutti un fondamentale saggio di Roland Barthes che si intitola non a caso Il sistema della moda (1947) a cui lo scrittore e semiologo francese dedicò una decina d’anni di ricerche perché l’ambito di questo tema era praticamente assente in ogni genere di studi: nel corso della vita vi ritornò più volte su, perché lo riteneva essenziale per capire le pulsioni più profonde della società d massa.  (..). La oda infatti è un meccanismo in cui la gente – a prescindere dal sesso – è immersa dalla nascita perché fin da neonati i pargoli vengono vestiti. Col crescere della bambina, e mi riferivo ad essa per il particolare ruolo che le mode hanno in questo ambito, esse vanno assumendo un primato: ambito variegato e se si vuole sfilacciato in cui concorrono ragioni economiche, e pulsioni sessuali. Non credo che si possano separare queste sfere della vita e in esse le donne hanno e continuano a esercitare il loro potere. Potere nel senso della sensibilità e di intelligenza. Se ci si pensa bene sono le donne che scelgono la cravatta al compagno per una serata elegante: perché?  Perché gli uomini non hanno forse avuto tempo di farlo o non ne hanno interesse?  No, perché si riconosce a loro un “occhio”, una propensione al bello. Non solo, ma la moda è un vortice che cambia a ogni stagione e le donne sono attente a queste metamorfosi perpetua. Se guardiamo alle coppie di artisti i confronti sono molto interessanti: Sonia Delaunay non ha nulla da invidiare a suo marito Robert, anzi Sonia nel corso della vita si allontanò dalla strategia visiva del marito e mostrò un coraggio e un talento che aprirono nuove strade all’arte del loro tempo.          ( Cesare de Seta, 75 anni, è un critico d’arte, storico e saggista italiano)
Cesare de Seta – Donna di Repubblica – 13 agosto 2016 -

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