Si tratta di Mary Ann Nichols, prostituta di 43 anni, riconosciuta
in seguito come la prima vittima accertata del serial killer passato alla
storia come Jack lo squartatore. La scena purtroppo si ripete e a
novembre dello stesso anno le vittime salgono a cinque: dopo la Nichols, Annie
Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly.
In realtà, i riscontri degli investigatori fanno pensare che il numero dei casi
attribuibili alla stessa mano sia ben più alto (16). Troppi gli elementi in
comune: la zona (Whitechapel), la scelta delle vittime (sono tutte prostitute)
e le modalità con cui uccide, mutilando i corpi con inaudita ferocia.
Tra i sospettati finiscono un avvocato di buona famiglia, un parrucchiere
affetto da gravi turbe psichiche, un ex internato di un manicomio e un
apprendista chirurgo. Anni di indagini non svelano l'arcano, lasciando
l'assassino senza un volto e con un nome ripreso da una lettera inviata alla
Central News Agency, in cui lo scrivente ammette di essere l'autore degli
omicidi, firmandosi Jack the Ripper (in italiano "lo
squartatore").
Sul piano giornalistico, i delitti di Whitechapel diventano il primo caso del
secolo, grazie alla contemporanea diffusione della stampa, favorita dalle nuove
scoperte tecnologiche. Fonte letteraria inesauribile, il serial killer della
Londra "vittoriana" ispira numerosi romanzi, racconti, serie
televisive e film, che riprendono le diverse ipotesi sulla sua identità. Tra
questi, la pellicola La vera storia di Jack lo squartatore (2001),
con Johnny Depp.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1311002
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