Ultimato nel 1943, la Fattoria degli
animali ("Animal Farm" nella versione originale) venne
pubblicato a Londra soltanto nell'estate del 1945, per non urtare la
suscettibilità dell'URSS, alleata degli inglesi contro i nazisti. Proprio il
regime stalinista si nasconde dietro l'immagine allegorica della società degli
animali, narrata nel romanzo satirico.
Dietro l'impresa "rivoluzionaria"
degli occupanti della fattoria, stanchi di sottostare al potere dell'uomo, c'è
una chiara allusione alla rivoluzione marxista condotta nell'ex impero russo.
Ispirati dalla massima «Tutto ciò che ha quattro gambe o ali è buono,
tutto ciò che ha due gambe è cattivo», gli animali s'impossessano della
fattoria, sotto la guida dei maiali.
Tra questi ultimi, i veri sobillatori della
rivolta, emerge una classe di burocrati sfruttatori che finisce con l'assumere
quegli stessi vizi additati nell'uomo, servendosi della più becera propaganda
per eliminare gli oppositori e tradendo in ciò gli ideali di giustizia e
uguaglianza propugnati con il progetto "rivoluzionario".
Nel 1954, dall'opera venne tratto un lungometraggio
d'animazione diretto da John Halas e Joy Batchelor.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/1317001
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