Nato a Lubecca, nel nord della Germania, e morto
a Kilchberg nell'agosto del 1955, si formò sulle letture di grandi maestri del
pensiero ottocentesco, come Richard Wagner, Friedrich Nietzsche e Arthur
Schopenhauer. Attento alle trasformazioni della società tedesca del suo tempo,
in particolare alla decadenza della borghesia, ne offrì un lucido ritratto nel
romanzo I Buddenbrook, pubblicato nel 1901.
Quest'ultimo e La montagna incantata,
considerati i suoi due capolavori assoluti e tra le massime espressioni della
narrativa mondiale, gli valsero nel 1929 il Nobel per la Letteratura.
Altre opere note: il racconto lungo La morte a Venezia (che
ispirò l'omonimo film di Luchino Visconti, premiato al Festival di Cannes nel
1971) e la tetralogia di romanzi "Giuseppe e i suoi fratelli".
http://www.mondi.it/almanacco/voce/16018
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