Le principali ipotesi su cui lavorò la
magistratura e su cui l'opinione pubblica si divise erano: un missile lanciato
da un caccia militare; una bomba; un cedimento strutturale. Fecero scalpore nel
2007 le dichiarazioni dell'ex-presidente della Repubblica, Francesco
Cossiga (all'epoca dei fatti presidente del Consiglio), che parlò di
un missile francese destinato a un aereo libico, su cui viaggiava il dittatore
Gheddafi, e che per sbaglio centrò il DC9.
Una verità che trovò conferma nel successivo
recupero di un pezzo di missile in fondo al mare, non distante dal luogo di
ritrovamento del relitto, e che la stessa magistratura ha avvalorato con la
sentenza del gennaio 2013. In essa la Corte di Cassazione ha
escluso definitivamente l'ipotesi di un'esplosione interna, indicando come
possibili cause un "missile" o una "collisione" con un
velivolo militare e parlando di "scenario di guerra"; nel contempo ha
confermato le condanne nei confronti dei ministeri della Difesa e dei
Trasporti, rei del mancato controllo del traffico aereo e per questo tenuti a
risarcire di oltre 100 milioni di euro i familiari delle vittime della Strage
di Ustica.
Ricomposto per le indagini in un hangar
dell'aeroporto di Pratica di Mare, il relitto del DC9 è oggi esposto al Museo
per la Memoria di Ustica, istituito nel 2007 a Bologna. Tra i numerosi
documenti filmati, l'ottima pellicola Il muro di gomma (1991)
del regista Marco Risi, ispirata all'inchiesta del giornalista del Corriere
della Sera Andrea Purgatori.
Un documentario trasmesso, all'inizio del 2016,
dall'emittente francese Canal Plus ha di fatto smentito le
dichiarazioni ufficiali delle autorità di Parigi, in merito ad alcune
operazioni militari eseguite nelle ore immediatamente precedenti la strage. Di
fronte a tali accuse, sollevate nel 2007 anche dall'ex Capo di Stato Francesco
Cossiga, il governo francese si è sempre trincerato dietro il "segreto di
Stato".
http://www.mondi.it/almanacco/voce/12047
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