Lady di ferro
Margaret Hilda Roberts Thatcher, nasce il 13 ottobre
del 1925, figlia di un droghiere che si era faticosamente conquistato il suo
posto ad Oxford. Dopo una serie di studi regolari, che non evidenziano in lei
nessuna particolare dote straordinaria sul piano intellettuale (anche se si
notava certamente il fatto che fosse intelligente), si dedica agli studi di
chimica, laureandosi all'università di Oxford. Dal 1947 al 1951 lavora come
chimico nella ricerca, ma nel 1953, avendo anche studiato come avvocato, diviene
fiscalista.
Nel rivangare i tempi passati di questa signora che ha
segnato profondamente la storia del suo paese, tutti i testimoni sono però
concordi nel definirla una persona dotata di una incredibile grinta,
di grande buonsenso e di uno straordinario fiuto politico.
Una volta scesa in politica nelle file della destra
inglese, infatti, ebbe il merito, quando tutti davano ormai per scontato il
tramonto della Gran Bretagna, di aver impugnato la "frusta" e di aver
restituito ai suoi concittadini l'orgoglio di essere inglesi, impegnandoli
addirittura in una improbabile guerra contro l'Argentina in difesa delle
dimenticate isole Falkland.
Entrata nel Partito Conservatore, venne dunque eletta
alla camera dei comuni nel 1959 ricoprendo, fra l'altro, il ruolo di ministro
dell'istruzione e delle scienze nel governo Heath per quattro anni, dal 1970 al
1974. Dopo la sconfitta conservatrice nelle elezioni del 1974, sfidò Heath per
la leadership del suo partito e la conquista nel 1975. Quattro anni dopo
condusse il partito alla vittoria, promettendo di fermare il declino economico
britannico e di ridurre ruolo dello Stato. E' il 4 maggio 1979 quando inizia il
suo mandato di Primo Ministro.
Margaret Thatcher fondò
la sua politica sull'idea che "la società non esiste. Ci sono solo
individui, uomini e donne, e ci sono famiglie". La "purga
thatcheriana" consistette quindi in sostanza nella deregolamentazione di
lavoro e mercati del capitale, nella privatizzazione di quelle industrie
nazionalizzate che lo stato britannico aveva assunto come risultato della
guerra, della depressione economica e dell'ideologia socialista. Il risultato?
Ha dichiarato lei stessa (e d'altronde confermano, secondo gli analisti, i dati
macroeconomici): "Abbiamo ridotto il deficit governativo e abbiamo
ripagato il debito. Abbiamo fortemente tagliato la tassa sul reddito di base e
anche le tasse più alte. E per far ciò abbiamo saldamente ridotto la spesa
pubblica come percentuale del prodotto nazionale. Abbiamo riformato la legge
sui sindacati e i regolamenti inutili. Abbiamo creato un circolo virtuoso:
tirando indietro il governo abbiamo lasciato spazio al settore privato e così
il settore privato ha generato più crescita, il che a sua volta ha permesso
solide finanze e tasse basse".
Il suo agire politico, insomma, si basa sull'assunto
liberista che: "il governo può fare poco di buono e molto che invece fa
male e quindi il campo di azione del governo deve essere tenuto al minimo"
e che "è il possesso di proprietà che ha un effetto psicologico
misterioso ma non per questo meno reale: il prendersi cura del proprio offre un
addestramento nel divenire cittadini responsabili. Il possedere una proprietà
dà all'uomo indipendenza contro un governo troppo invadente. Per la maggior
parte di noi i nodi della proprietà ci costringono entro doveri che altrimenti
potremmo scansare: per continuare con la metafora ci impediscono di cadere
nell'emarginazione. Incoraggiare la gente ad acquistare proprietà e risparmiare
è stato molto di più di un programma economico". È stata, infatti,
"la realizzazione di un programma che ha posto termine ad una società
''basata su una sola generazione'', mettendoci al suo posto una democrazia
fondata sul possesso di capitale".
Rinfrancata dal successo della sua politica sulle isole Falkland
nel 1982, condusse i conservatori ad una grande vittoria alle elezioni del
giugno 1983. Nell'ottobre del 1984 sfuggì ad un attentato dell'IRA, quando esplose una
bomba degli estremisti repubblicani irlandesi al Grand Hotel di Brighton
durante un congresso del partito. Nuovamente vittoriosa nel giugno del 1987
diventò il primo premier britannico nel ventesimo secolo ad ottenere tre
mandati consecutivi.
La "Lady di ferro", così soprannominata per il suo
polso fermo e per la decisione con cui ha portò avanti le sue riforme, lasciò
volontariamente e ufficialmente Downing Street, dimettendosi, nel novembre
1990, in piena crisi del Golfo, soprattutto a causa di alcuni contrasti sorti
nel partito sulla sua politica fiscale e sul suo euroscetticismo. A proposito
della crisi Mediorientale, in alcune interviste l'ex leader conservatrice
dichiarò in veste non ufficiale il proprio stupore per una guerra conclusa
troppo in fretta e senza l'annientamento del dittatore iracheno: "Quando cominci un lavoro quello che conta è farlo
fino in fondo, e bene. Saddam invece è ancora lì e la questione nel Golfo non
si è ancora chiusa".
In seguito Margaret
Thatcher, diventata Baronessa, osservò presumibilmente con
soddisfazione il programma che lei non ebbe il tempo di completare applicato
dal partito "progressista" di Blair mentre il
partito conservatore che la cacciò da Downing Street si trovava ridotto a
brandelli. Ancora oggi qualche analista, qualche politologo o talvolta anche
qualche leader di partito dichiarano apertamente che per risolvere i loro
problemi ci vorrebbe una Thatcher, allo scopo di applicare la cura inglese
anche al proprio Paese. Il "thathcherismo", infatti, diede vita a qualcosa
che influenzò, per almeno una generazione, il corso mondiale degli eventi.
L'importanza storica di Margaret Thatcher, in sintesi, è insomma
quella di essere stata la prima in Europa a portare avanti una politica basata
sulla necessità di combattere lo statalismo e di individuare nell'intrapresa
privata e nel libero mercato il mezzo migliore per rilanciare l'economia di un
paese.
All'inizio del 2012 è uscito al cinema il film biografico "The Iron Lady" interpretato
dalla bravissima Meryl Streep.
Dopo infarti e ictus che l'hanno colpita all'inizio degli anni
2000, e da tempo malata di Alzheimer, Margaret
Thatcher è morta a Londra all'età di 87 anni il giorno 8 aprile 2013.
https://biografieonline.it/biografia-margaret-thatcher
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