Il giorno dopo la scoperta del massacro di My Lai in Vietnam, nella notte di
giovedì 13 novembre 1969, gli americani scesero in strada per
marciare contro la morte: quella dei soldati e dei civili in guerra.
La marcia contro la guerra in Vietnam
La chiamarono Marcia contro la Morte, March
against Death, iniziò in quella gelida notte autunnale nella città di
Nixon, vicino al cimitero di Arlington. Ogni manifestante portava
con sé un cartello con il nome di un caduto o di un villaggio distrutto in
Vietnam e una candela. La lunga fila percorse i viali della città come un
corteo funebre, le tremule candele e il peso del lutto di un’intera nazione
sulle spalle. Circondarono la Casa Bianca ma Richard Nixon, chiuso nella sua stanza ovale, resistette.
Il
Time scrisse in quei giorni: «Camminando da
soli o raggruppati per stati, i manifestanti portavano candele e cartelli,
ognuno con il nome di un uomo morto in azione o di un villaggio vietnamita
distrutto. Le candele tremolanti nel vento, il funebre rullare dei tamburi, il
silenzio su tutta la lunga marcia – ma soprattutto l’infinito ripetersi dei
nomi dei soldati defunti e dei villaggi distrutti – era uno spettacolo
impressionante: Jay Dee Richter, Milford Togazzini, Vinh
Linh, Nord Viet Nam, Joseph Y. Ramirez. Al
Campidoglio, tutti i cartelli depositati solennemente nelle bare e poi
trasportati sulla Pennsylvania Avenue durante la marcia di Sabato».
Il secondo Moratorium Day
Sabato giunsero da tutto il paese: giovani, adulti,
vedove, padri, orfani. Erano hippies e uomini di mezza età in
giacca e cravatta, artisti e religiosi, neri e bianchi, donne e uomini. Una
folla simile mai era stata vista e colmò il Campidoglio con mezzo milione di
persone. E tutti cantavano la canzone di John lennon: «Date una
chance alla Pace. Give peace a chance» e poi «Nixon stai
ascoltando? Agnew stai ascoltando? Pentagono stai
ascoltando?». Ma nessuno nell’amministrazione americana ascoltò.
La guerra durò altri sei anni. Quando infine gli USA
si ritirarono i caduti americani erano 58.000, quelli vietnamiti si
contavano in milioni.
«Per comprendere l’effetto della
Guerra del Vietnam sulla cultura americana, occorre ricordare che il Vietnam fu
la Prima guerra mondiale dell’America»
DAVID GELERNTER
https://istorica.it/2020/11/13/la-marcia-contro-la-guerra-in-vietnam-piu-grande-della-storia/
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