Cinema-fighting
Una volta scomparso il mito Bruce Lee -
a cui si deve la vera colonizzazione cinematografica di calci in faccia,
giravolte e salti con l'urletto incorporato - la moda delle arti marziali ha
invaso il mondo del cinema, anche di quello hollywoodiano pieno di effetti
speciali: corpi che si muovono sinuosi e agili nell'aria forse per
riequilibrare gli eccessi di troppa tecnologia.
A frequentare il grande schermo sembra che ormai non
ci sia più criminale, poliziotto o semplice investigatore che non sia raffinato
praticante delle più stravaganti tecniche di difesa.
Fra i tanti simpatici sportivi prestati alla
recitazione che hanno approfittato dell'occasione di muovere le mani, va
ascritto a titolo di merito il pugnace Van Damme, ormai diventato il simbolo
moderno (insieme a pochi altri) di questo genere di film. Il bello è che in
questo caso non si tratta del solito giapponese geneticamente incline a tali
pratiche, ma di un bianco caucasico intemerato capace di mollare sganassoni
come il più navigato Maestro orientale.
Nato il 18 ottobre 1960 a Sint-Agatha Berchem, in
Belgio, con il vero nome di Jean-Claude Camille François Van Varenberg, di
Kung-fu e arti marziali se ne intende davvero.
Pratica il karate fin da quando era in fasce e, come
se non bastasse, ha anche intrapreso lezioni di danza e di body-building. A
soli sedici anni vince l'European Professional Karate Association's, titolo che
lo galvanizza e lo porta ad aprire una sua palestra.
La terra dei sogni però, come si sa, sono gli USA;
detto fatto, vende tutto e si trasferisce nella laica terra promessa per
cercare fortuna.
In California incontra Menahem Golan, già produttore
dell'esagitato Chuck Norris,
e riesce a stupirlo con la sua celebre spaccata fra due sedie.
Nel 1987 dopo alcuni film di Hong Kong come
"Monaco Forever" e "American Kickboxer", ottiene il suo
primo ruolo da protagonista in "Senza esclusione di colpi", film
ispirato alla vera storia di Frank Dux, ex-marine famoso per aver sostenuto
centinaia di incontri clandestini di ninjutsu.
Ben presto la sua attività si fa molto intensa e
conquista i ruoli migliori in numerosi film di genere come "Cyborg",
preso in scarsa considerazione dai nostri distributori che lo hanno tenuto
pochissimo nelle sale, e "L'ultimo guerriero", una delle pellicole
che gli hanno dato più soddisfazione (lusinghiero successo al botteghino e
tuttora grandemente affittato nel circuito dell'home video).
Ma la vita non è tutta un set. O forse sì, visto che
il nostro eroe è celebre nell'ambiente anche per essere un instancabile
"tombeur de femme". Non frequenta party, si espone poco, ma ha sempre
una quantità invidiabile di relazioni, anche se nel 1984 è stato sposato per
breve tempo con Maria Rodriguez e, due anni dopo, con Cynthia Derderian. Non
finisce qui: lasciata la Derderian, si sposa con l'attrice Gladys Portugues,
dalla quale divorzia nel 1993 per sposare l'anno successivo Darcy LaPier dalla
quale ha un figlio. I matrimoni in casa van Damme durano poco.
Tra le altre sue celebri pellicole sempre molto
violente e scalmanate, dai ritmi assai sostenuti, ricordiamo "Lionheart -
Scommessa vincente", "Colpi proibiti", "I nuovi eroi",
"Accerchiato" e "Double impact", dove il doppio impatto del
titolo è rappresentato dal fatto che l'attore combatte con se stesso. In
"Senza tregua", è diretto dal regista cult John Woo(poi
regista di "Mission: Impossible 2", con Tom Cruise),
mentre con il futuristico "Timecop" approda finalmente a una
produzione di serie A.
Jean Claude continua a impegnarsi moltissimo nel suo
lavoro, anche recandosi spesso a Hong Kong per migliorare le sue tecniche nelle
arti marziali, partecipa a film di successo come "Streetfighter" -
ispirato all'omonimo videogioco -
e "A rischio della vita".
Nel 1996 realizza un suo grande sogno, quello di
dirigere un esemplare film d'azione: "La prova", storia ambientata
negli anni venti con tanto di pirati e
combattimenti in stile.
Quando la moglie Darcy lo denuncia per abusi sessuali
e uso di sostanze stupefacenti, la sua popolarità subisce un durissimo calo.
Nel 1996 entra in una clinica di disintossicazione.
Dopo questa battuta d'arresto torna a essere diretto da registi di Hong Kong con
"Maximum risk" di Ringo Lam, girato in Francia, e "Double
Team" di Tsui Hark.
Nel 2009, dopo aver rifiutato una parte nel film
di Sylvester Stallone "I mercenari - The Expendables",
torna a girare il terzo capitolo della saga "Universal Soldier"
insieme a Dolph Lundgren, dove entrambi riprenderanno gli stessi ruoli dei precedenti
film.
Van Damme torna a combattere nel mese di ottobre 2010,
in un incontro con il pugile Somluck Kamsing, già medaglia d'oro olimpica, a
Macao. Il vincitore di questo match affronterà l'attuale campione mondiale
Jeffrey Sun. Di fronte alla prospettiva di essere il primo uomo di età
superiore ai 50 anni a combattere in ambito professionistico, Jean-Claude Van
Damme ha dichiarato che "potrebbe essere pericoloso, ma la vita è breve".
https://biografieonline.it/biografia-jean-claude-van-damme
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