Riunificazione
tedesca
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La riunificazione tedesca (Deutsche
Wiedervereinigung) è stato il processo di riconquista dell'unità nazionale da parte della Germania, che al
termine della seconda guerra mondiale, conclusasi con la
sconfitta del Terzo
Reich, era stata divisa in due Stati dalle potenze alleate. Si
parla di "riunificazione" in relazione al più antico processo
di Unificazione della Germania (Deutsche
Einigung) che portò alla costituzione dello Stato
tedesco nel 1871.
La riunificazione tedesca avvenne il 3 ottobre 1990, quando
i territori della Repubblica Democratica Tedesca (RDT,
comunemente chiamata "Germania Est" in italiano; Deutsche
Demokratische Republik o DDR in tedesco) vennero incorporati nell'allora "Germania
Ovest" (in tedesco denominata ufficialmente Bundesrepublik
Deutschland o BRD; in italiano Repubblica Federale Tedesca o RFT), per poi
costituirsi in cinque nuovi Länder ("stati
federati"): Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Brandeburgo, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia. Lo
stato riunificato mantenne il nome che era della Germania Ovest ed è ancora
oggi la Repubblica
Federale Tedesca.
Passaggi fondamentali in vista della riunificazione furono
la caduta
del muro di Berlino (9 novembre 1989) e
l'entrata in vigore, il 1º luglio 1990, del Trattato sull'unione monetaria,
economica e sociale (Währungs-, Wirtschafts- und Sozialunion) tra i due Stati,
che prevedeva un tasso di conversione tra marco dell'est e marco
dell'ovest di 1 a 1 per le partite correnti e di 2 marchi dell'est
per un 1 marco dell'ovest per patrimoni e debiti[1].
Dopo le prime elezioni libere nella Germania Est, tenutesi il 18
marzo 1990, i negoziati tra i due Stati culminarono in un Trattato di
Unificazione, mentre i negoziati tra le due Germanie e le quattro potenze
occupanti (Francia, Regno
Unito, Stati Uniti d'America e Unione
Sovietica) produssero il cosiddetto Trattato due più quattro, che
garantiva la piena indipendenza a uno stato tedesco riunificato.
Legalmente non si trattò di una riunificazione tra i due stati
tedeschi, ma dell'annessione da parte della Germania Ovest dei cinque Länder
della Germania Est e di Berlino Est: tale scelta velocizzò la
riunificazione tra i due stati (evitando così la creazione di una nuova
costituzione e la sottoscrizione di nuovi trattati internazionali).
La Germania riunificata rimase un paese membro delle Comunità europee (e poi dell'Unione
europea) e della NATO. La
stessa riunificazione tedesca appare come un passaggio imprescindibile per la
successiva integrazione europea (a partire dal Trattato di Maastricht firmato il 7
febbraio 1992 ed
entrato in vigore il 1º novembre 1993) e per l'adozione dell'euro come
valuta comune a numerosi Paesi del continente.
Trattative
per la riunificazione
Sotto la guida del primo ministro Lothar de Maizière, la Germania Est
negoziò con la Germania Ovest, il Regno Unito, la Francia, gli Stati Uniti e
l'Unione Sovietica le condizioni per una riunificazione tedesca. Nonostante
fosse disponibile a riconsiderare la sua iniziale opposizione alla
riunificazione, l'Unione Sovietica non voleva che la Germania Est fosse
assorbita nell'alleanza NATO. Comunque fu raggiunto un accordo che permise alla
Germania di rimanere parte della NATO a condizione che truppe NATO non fossero
stanziate nei territori della ex Germania Orientale. Il 14 luglio 1990, con un
incontro nel Caucaso tra Gorbačëv e Helmut Kohl, il processo ebbe il definitivo via
libera di Mosca
Il 23 agosto il parlamento della
Germania Orientale (Volkskammer)
approvò la proposta di accessione alla RFT. Il patto di unificazione (Einigungsvertrag)
tedesco fu firmato il 31 agosto 1990 dai rappresentanti di RDT e RFT. Il 12
settembre fu firmato il Trattato
sullo stato finale della Germania, che stabilì ufficialmente la
ristabilita piena sovranità di entrambi gli stati tedeschi.
Riunificazione
La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990
(questa è la data designata per il "Giorno della riunificazione"),
quando i cinque Länder - Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia -
già esistenti nella Repubblica Democratica Tedesca ma aboliti e trasformati in
province, si ricostituirono e aderirono formalmente alla Repubblica Federale di
Germania (Germania Ovest), secondo la previsione dell'articolo 23 della Grundgesetz, cioè della Legge fondamentale
della Repubblica Federale Tedesca. Dal momento in cui i cinque nuovi Länder entrarono
nella Repubblica Federale, l'area di applicazione del Grundgesetz fu
semplicemente ampliata, includendoli. L'alternativa sarebbe stata di aderire
all'unione formalmente, in vista della stesura di una nuova costituzione per la
Germania unificata. Delle due scelte, quella adottata fu obiettivamente la più
semplice, ma fu causa del diffuso sentimento, da parte dei tedeschi dell'est,
di essere stati occupati o annessi alla vecchia repubblica federale.
Per facilitare il processo di riunificazione e assicurare gli
altri paesi, la RFT approvò alcune modifiche alla sua costituzione. L'Articolo
146 fu emendato in modo che l'Articolo 23 del documento attuale fosse
utilizzabile per la riunificazione. Poi, una volta che i ristabiliti Länder dell'est
si unirono alla Repubblica Federale, la costituzione fu emendata nuovamente
indicando che «...non ci sono altre parti della Germania, esistenti al di fuori
dei territori unificati, che non hanno ancora acceduto alla federazione».
Comunque, la costituzione può essere emendata ancora e questo continua a
permettere l'adozione di un'altra costituzione del popolo tedesco in futuro.
Il 14 novembre 1990 il
Governo tedesco firmò un trattato con la Polonia fissando i confini permanenti tra i due
Stati sulla linea Oder-Neisse e quindi rinunciando a qualsiasi
rivendicazione su Slesia, Pomerania Orientale, Neumark e l'ex Prussia
Orientale. Il mese successivo si
tennero le prime elezioni libere di tutto il popolo tedesco a partire dal 1933. Esse si conclusero con un incremento della
maggioranza della coalizione di governo del cancelliere Helmut
Kohl.
Effetti della riunificazione
Ostalgia
Il termine ostalgia deriva dal tedesco Ostalgie,
a sua volta portmanteau di Osten (“est”, riferito alla Germania Orientale) e
Nostalgie (“nostalgia”); fu coniato nel 1992 ed è attribuito al
cabarettista Uwe Steimle che lo inventò
come nome per il proprio programma televisivo trasmesso sulla rete televisiva
regionale MRD, letteralmente
rimpianto della Repubblica Democratica Tedesca; ciò può andare dal
semplice revival modaiolo di vecchi marchi (soprattutto alimentari),
abbigliamento e prodotti in genere al culto popolare; comprendendo anche una
rappresentazione nostalgica del passato dei suoi simboli
fino ad un orientamento politico simpatizzante per il vecchio regime socialista
del SED.
Impatto economico[modifica | modifica wikitesto]
I costi della riunificazione sono stati
un grosso fardello per l'economia tedesca e hanno contribuito a una più lenta crescita
economica negli anni recenti.[58] Il costo della
riunificazione è stato stimato intorno ai 1.500 miliardi di Euro (secondo Freie
Universität Berlin). Questa cifra è più grande del debito nazionale dello
stato tedesco. La prima causa di tale spesa fu la debolezza dell'economia della
Germania Orientale, specialmente a confronto di quella della Germania
Occidentale, combinata con la decisione, motivata politicamente, con la quale
venne definito il tasso di conversione tra il marco della Germania Orientale e quello occidentale.[59] Tutto questo si
concretizzò in un notevole difetto di competitività delle industrie tedesche
orientali rispetto a quelle occidentali, il che fece collassare le prime in
breve tempo. A tutt'oggi uno speciale trasferimento di 100 miliardi di Euro
ogni anno viene dato ai territori dell'ex-Germania Est per la "ricostruzione".
Fornire beni e
servizi alla Germania Orientale ha posto sotto notevole sforzo le risorse della
Germania Occidentale.[senza fonte] Le industrie
della ex-DDR in perdita, tecnologicamente arretrate nel confronto con la
Germania occidentale, precedentemente sostenute dal governo tedesco orientale,
sono state privatizzate.
Come conseguenza della riunificazione,
la maggior parte della ex-RDT ha subito una de-industrializzazione, che ha
causato un tasso di disoccupazione di circa il 20%. Da allora centinaia di
migliaia di tedeschi orientali hanno continuato a migrare verso l'ovest per
trovare lavoro. Ciò determinò una significativa riduzione della popolazione
nei Länder orientali, specialmente per quanto riguarda i
professionisti altamente qualificati.
Al 2009, il PIL pro capite dei Länder
orientali corrispondeva al 68,7% di quello occidentale: sempre nel 2009,
l'Institut der deutschen Wirtschaft di Colonia ha stimato che nel 2020 sarebbe giunto
al 78%.
https://it.wikipedia.org/wiki/Riunificazione_tedesca
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