Il 20 gennaio 1920 a Rimini nasceva il
grande regista, autore de «La dolce vita», «8 ½», «Amarcord». In Italia e nel
mondo si avviano le celebrazioni e «la Lettura» #424, in edicola fino a sabato 18 gennaio, dedica a Fellini l’intera sezione finale del
supplemento con l’anticipazione dell’omaggio di Daniel Pennac (il libro e lo
spettacolo «La legge del sognatore», Feltrinelli), la graphic novel di Giuseppe
Pollicelli e Grazia La Padula; e Topolino.
Realista
è il visionario
«L’unico vero
realista è il visionario». Il 29 marzo 1993, sul palco del Dorothy Chandler
Pavilion di Los Angeles, Sophia Loren e Marcello Mastroianni annunciano il
vincitore dell’Oscar alla carriera. L’ingresso di Federico Fellini è preceduto dalle sue parole, che appaiono bianche sul grande schermo
a riassumere tutta la carriera del regista nato a Rimini il 20 gennaio 1920:
cent’anni fa.
Gli Oscar
In quel nel
1993 Hollywood celebrava con l’Oscar alla carriera il genio di Fellini (che
sarebbe morto a Roma il 31 ottobre dello stesso anno) e i suoi film, che tra
sogno e realtà avevano scritto un capitolo
fondamentale della storia del cinema: 24
titoli, compresi quelli a quattro mani (Luci
del varietà con Alberto Lattuada), gli
episodi, i documentari tv. Fellini era già stato candidato a 12 Oscar, 8 per la
sceneggiatura (due per film non suoi: Roma
città aperta e Paisà di Rossellini), 4 per la regia. E La
strada nel 1957, Le
notti di Cabiria nel 1958, 8 ½ nel 1964 e Amarcord nel
1975 erano stati eletti miglior film straniero (categoria che nel 2020 cambia
nome per diventare Miglior film internazionale).
Rimini e Roma
Federico
Fellini nasce a Rimini il 20 gennaio 1920 e qui trascorse i primi diciannove anni della sua vita. Nel 1939 lascia la
sua città alla volta di Roma per inseguire il sogno del cinema. A Rimini
tornerà poi in quei viaggi onirici che saranno i suoi film, tra ricordi e
fantasia: «Rimini — affermava — è una dimensione della memoria». Fellini non gira
mai nella sua città natale, ma nel 1973 dagli Studi di Cinecittà decide di
tornarci con la memoria e di realizzare Amarcord. A Roma, Fellini trova una seconda casa e la città eterna diventa lo
scenario perfetto per i suoi film. Un connubio che raggiunge la sua espressione
massima nel film del 1972 intitolato proprio Roma.
Rimini e Roma si intrecciano nell’immaginario creato dal regista, un universo cinematografico ricco di simboli ricorrenti come il circo, le strade desolate, le spiagge, le piazze deserte nel cuore della notte.
Rimini e Roma si intrecciano nell’immaginario creato dal regista, un universo cinematografico ricco di simboli ricorrenti come il circo, le strade desolate, le spiagge, le piazze deserte nel cuore della notte.
Filmografia di coppia
Tante sono
state le collaborazioni che hanno costellato la carriera di Fellini, come
quella con Nino Rota, autore delle musiche dei suoi film, o Ennio Flaiano, con
cui ha firmato soggetti e sceneggiature dei suoi film più celebri, tra i
quali La strada, La dolce vita e 8 ½. Fin
da Luci del varietà (1950), co-diretto con Alberto Lattuada, Fellini
ama lavorare con Giulietta Masina (1921-1994), compagna di
una vita. Fellini e Masina si erano sposati nel 1943 e il loro sodalizio sul
set ha portato alla realizzazione di diversi film. Dopo Luci
del varietà, Masina appare anche nel primo film
«solista» di Fellini, Lo sceicco bianco (1952), ed è consacrata in La
strada (1954). Lavoreranno insieme anche
ne Il bidone (1955), Le notti di Cabiria (1957, premio per l’interpretazione femminile a Cannes), Giulietta
degli spiriti (1965), che valse il David di
Donatello all’attrice, e Ginger
e Fred (1986).
Gli eventi
Per il
centenario dalla nascita di uno degli autori più eclettici, poetici e visionari
del cinema mondiale, abbondano le celebrazioni che in Italia, e non solo, si
svolgono sotto l’etichetta di Fellini
100, il programma ufficiale promosso dal
Mibact (fellini100.beniculturali.it). Eventi, spettacoli, rassegne e proiezioni
invadono Rimini (tra
tutti, la mostra Fellini 100. Genio
immortale, fino al 15 marzo, e che ad aprile sarà
a Roma, prima di Los Angeles, Mosca e Berlino) e tante altre città. Come Milano dove proprio il 20 gennaio, Palazzo Reale ospita un grande convegno internazionale dal titolo Ricordiamo
Federico Fellini, con la partecipazione degli eredi
(interverranno Francesca Fabbri Fellini, nipote del maestro, e Simonetta
Tavanti, nipote di Giulietta Masina), degli amici e di coloro che hanno amato
il regista. Il coordinamento scientifico del convegno è a cura di Maurizio
Porro e parteciperanno anche Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia, curatori
con Francesca Fabbri Fellini della grande mostra 1920-2020
Federico Fellini. Un racconto, che si
terrà dal 18 settembre al 15 novembre a conclusione dell’anno celebrativo, la
prima che Milano dedica al regista. Nel corso di tutto l’anno sarà inoltre
realizzata una mostra itinerante, Il
Centenario. Fellini nel mondo, in
collaborazione con il ministero degli Affari esteri e degli Istituti italiani
di cultura nel mondo porterà il mondo del regista in diverse sedi
internazionali (tra cui Mosca, San Paolo, San Pietroburgo, Toronto, Buenos
Aires, Tirana, Berlino).
Anche il Trieste
Film Festival (17-23 gennaio, sul cinema
dell’Europa centrorientale) omaggia il regista dedicandogli la ricca
sezione Fellini East West con l’anteprima del restauro
di E la nave va (con Cineteca nazionale e Centro
sperimentale di cinematografia) e un testo inedito dello storico del cinema
Naum Kleiman (Chisinau, Urss, ora Moldavia, 1937) che tra censure e proiezioni
clandestine guida alla scoperta delle relazioni non sempre facili con l’Unione
Sovietica. E mentre cinque capolavori del regista (Lo
sceicco bianco, I
vitelloni, La dolce vita, 8
½ e Amarcord)
tornano nelle sale in versione restaurata grazie all’impegno congiunto di
Cineteca di Bologna, Cineteca nazionale e Istituto Luce - Cinecittà, il
calendario di eventi continua per tutto il 2020. Con omaggi vari e diversi tra
loro.
Il 20 gennaio, lo scrittore francese Daniel Pennac porta al Piccolo Teatro Strehler di Milano lo spettacolo La legge del sognatore, nato dall’omonimo libro che esce il 16 gennaio per Feltrinelli (un estratto è anticipato su «la Lettura #424 in edicola fino a sabato 18). Lo spettacolo a ingresso gratuito (a Milano fino ad esaurimento posti), sarà poi a Torino, il 21, Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo (ore 21, prenotazioni dal 14 su grattacielointesasanpaolo.com/news/) e il 22 al Teatro Galli di Rimini (ore 21, informazioni su teatrogalli.it; mentre il 19 a Bologna Pennac presenterà il libro con Silvia Avallone, Biblioteca Salaborsa, ore 19). Un’ottima occasione per far riapparire l’immaginario del cineasta sugli schermi, nei musei e tra le pagine di tanti volumi, nuovi o ristampati, come il celebre Libro dei sogni (Rizzoli) e il Dizionario intimo (Piemme) di cui ha scritto Marco Missiroli su «la Lettura» #416 del 17 novembre; oppure l’intervista di Giovanni Grazzini, Sul cinema, che ritorna per il Saggiatore, riletta da Maurizio Porro sul «Corriere della Sera» del 30 dicembre scorso.
https://www.corriere.it/la-lettura/cards/federico-fellini-cent-anni-nascita-carriera-regista-cinque-punti/gli-eventi.shtml
Il 20 gennaio, lo scrittore francese Daniel Pennac porta al Piccolo Teatro Strehler di Milano lo spettacolo La legge del sognatore, nato dall’omonimo libro che esce il 16 gennaio per Feltrinelli (un estratto è anticipato su «la Lettura #424 in edicola fino a sabato 18). Lo spettacolo a ingresso gratuito (a Milano fino ad esaurimento posti), sarà poi a Torino, il 21, Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo (ore 21, prenotazioni dal 14 su grattacielointesasanpaolo.com/news/) e il 22 al Teatro Galli di Rimini (ore 21, informazioni su teatrogalli.it; mentre il 19 a Bologna Pennac presenterà il libro con Silvia Avallone, Biblioteca Salaborsa, ore 19). Un’ottima occasione per far riapparire l’immaginario del cineasta sugli schermi, nei musei e tra le pagine di tanti volumi, nuovi o ristampati, come il celebre Libro dei sogni (Rizzoli) e il Dizionario intimo (Piemme) di cui ha scritto Marco Missiroli su «la Lettura» #416 del 17 novembre; oppure l’intervista di Giovanni Grazzini, Sul cinema, che ritorna per il Saggiatore, riletta da Maurizio Porro sul «Corriere della Sera» del 30 dicembre scorso.
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