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mercoledì 15 gennaio 2020

Lo Sapevate Che: 90 anni fa nasceva Martin Luther King, il profeta della nonviolenza premio Nobel per la pace MLK è stato l'anima e la voce della stagione più attiva e vibrante del Movimento per i diritti civili degli afroamericani.


MLK è stato l'anima e la voce della stagione più attiva e vibrante del Movimento per i diritti civili degli afroamericani

15 GENNAIO 2019 Martin Luther King, Premio Nobel per la pace nel 1964 nasce ad Atlanta, capitale della Georgia nel sud degli Stati Uniti, il 15 gennaio 1929. Dal 1986 l'America lo celebra il terzo lunedì di gennaio di ogni anno.

Suo padre Martin Luther King Sr. era il pastore della Ebenezer Bapstist Church, sua madre Alberta Williams King un'insegnante. A 15 anni si iscrive al Morehouse College, l'istituzione universitaria dove veniva formata l'elite nera americana. Poi gli studi al Crozer Theological Seminary in Pennsylvania, la laurea in teologia e il dottorato in teologia sistematica. A Boston incontra la cantante e studentessa di conservatorio Coretta Scott che diventa sua moglie nel 1953. I due si stabiliscono a Montgomery, in Alabama e hanno quattro figli, Yolanda, Martin Luther King III, Dexter e Bernice.

Il Movimento per i diritti civili
Martin Luther King è stato l'anima e la voce della stagione più attiva e vibrante del Movimento per i diritti civili degli afroamericani, nato tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta per stabilire l'eguaglianza dinnanzi alla legge e garantire i diritti costituzionali dei cittadini afroamericani contro il cosiddetto sistema delle leggi razziste Jim Crow.   

Da Linda Brown a Rosa Parks
Un percorso lungo e doloroso iniziato nel 1954, quando la Corte Suprema aveva stabilito l'incostituzionalità delle scuole segregate, grazie al caso Brown contro Board of Education. Protagonista la piccola afroamericana Linda Brown, cui era stato negato di frequentare una scuola per bianchi. 

Il 1 dicembre del 1955 a Montgomery in Alabama, Rosa Parks, sarta e attivista nera della National Association for the Advancement of Colored People, rifiuta di cedere il suo posto ad un bianco sull'autobus. Dal suo arresto prende il via il boicottaggio degli autobus e King viene scelto come portavoce dell'iniziativa. Dopo 381 giorni la vittoria: nel novembre del 1956 la Corte Suprema stabilisce l'incostituzionalità degli autobus segregati. 

Dopo il successo del boicottaggio, King e gli altri responsabili del Movimento fondano la Southern Christian Leadership Conference da lui presieduta, un'organizzazione dedicata alla conquista dell'uguaglianza e dei diritti civili attraverso forme di protesta nonviolente ispirate al messaggio di Gesù Cristo e al metodo di Gandhi. Tornato ad Atlanta, nel 1960 diventa co-pastore della Ebenezer Baptist Church sul cui pulpito avevano predicato sia il nonno che il padre. Viene arrestato a Birmingham durante una protesta pacifica contro la segregazione nel 1963. In prigione scrive uno dei più importanti documenti della storia del Movimento, in difesa della disobbedienza civile e al tempo stesso un atto di accusa contro la chiesa bianca che esita a prendere posizione contro il razzismo. 

I Freddom Riders e i sit in
Gli anni Sessanta si aprono con i sit-in degli studenti nei ristoranti segregati del Sud e con le proteste pacifiche dei "Freedom Riders" che iniziarono a viaggiare in autobus da uno Stato all'altro sfidando la segregazione. I manifestanti subiscono violenti attacchi e la visione in tv di quelle immagini cruente scuote la coscienza degli americani. 

"I have a dream" 
Nel 1963 King organizza la marcia per il Lavoro e la libertà che porta a Washington oltre 250mila persone; al Lincoln Memorial pronuncia il suo celebre discorso "I have a dream", "io ho un sogno". Nel 1964 viene finalmente promulgato il Civil Rights Act che mette fine alla segregazione, almeno dinnanzi alla legge. Alla fine dell'anno MLK è insignito del premio Nobel per la Pace.

Il diritto di voto
Nel 1965 King guida da Selma a Montgomery una marcia di protesta che conduce all'approvazione del Voting Rights Act che finalmente garantisce il diritto di voto eliminando tutte le barriere legali che impedivano agli afroamericani di partecipare alla vita politica. Conquiste fondamentali, che però non mancano di incontrare resistenza e in molti casi violenza. In questi anni nel Movimento si formano due correnti, l'una moderata e ancorata profondamente alla resistenza non violenta, l'altra più aggressiva guidata dai più giovani leader del "black power".  

L'ultimo discorso
Negli ultimi anni della sua vita King si dedica alla lotta di quelli che lui definisce i tre mali della società contemporanea: il razzismo, la povertà e il militarismo con il suo fiero ripudio della guerra in Vietnam. Il suo sogno si interrompe il 4 aprile del 1968 a Memphis. Era in città per sostenere lo sciopero dei netturbini, costretti a lavorare in condizioni vergognose. Un colpo di fucile lo raggiunge uccidendolo poco dopo le 18, sulla terrazza della stanza 306 del Lorraine Motel.

La notizia della sua morte provoca disordini e proteste in tutto il Paese: Washington, Baltimore, Chicago sono messe a ferro e fuoco. I funerali si svolgono ad Atlanta, sua città natale, prima alla Ebenezer Baptist Church, poi al Morehouse College, dove la salma di King viene trasportata su un carretto di legno trainato da due muli della Georgia, un tributo alla lotta contro la povertà a cui stava dedicando l'ultima fase della sua vita. Le sue ceneri riposano presso il Martin Luther King, Jr. Center for Nonviolent Social Change, l'istituzione fondata dalla vedova Coretta nel 1968 per preservarne la memoria e tramandarne il messaggio. 

La sera prima di morire aveva tenuto il suo ultimo profetico discorso: "Ci aspettano giornate difficili, ma davvero, per me non ha importanza ora, perché sono stato sulla cima della montagna! E non m’importa. Come chiunque, mi piacerebbe vivere una vita lunga; la longevità ha i suoi lati buoni, ma adesso non mi curo di questo. Voglio fare soltanto la volontà di Dio. E Lui mi ha concesso di salire fino alla vetta. Ho guardato al di là e ho visto la terra promessa! Forse non ci arriverò insieme a voi, ma stasera voglio che sappiate che noi, come popolo, arriveremo alla terra promessa! E stasera sono felice, non c’è niente che mi preoccupi, non temo nessun uomo. I miei occhi hanno visto la gloria dell’avvento del Signore!».

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