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mercoledì 13 ottobre 2021

Lo Sapevate Che: Marco Travaglio: È un giornalista, saggista e opinionista italiano, dal 3 febbraio 2015 direttore de il Fatto Quotidiano. Le sue principali aree di interesse sono la cronaca giudiziaria e l'attualità politica, occupandosi di questioni che spaziano dalla lotta alla mafia ai fenomeni di corruzione. Wikipedia

Ho lavorato otto anni con Montanelli e credevo di essere di destra nel senso che la destra era Montanelli. Quando ho visto la destra all'opera ho deciso che non potevo essere di destra. Di sinistra non lo ero prima e non posso esserlo adesso visto che la sinistra ha spianato la strada a Berlusconi. Non sono più niente. In un paese normale voterei per i conservatori. Ma la destra di Montanelli era già minoritaria prima. Senza di lui è praticamente in estinzione.” Marco Travaglio

 

 

L'arte di far discutere

Marco Travaglio nasce a Torino il giorno 13 ottobre 1964. Consegue la maturità classica al Liceo Salesiano Valsalice di Torino, è la laurea in Lettere Moderne e in Storia contemporanea presso l'Università degli studi di Torino. Inizia a lavorare come giornalista free lance in piccole testate di area cattolica, come ad esempio "Il nostro tempo". Allora assieme a lui c'era un altro noto giornalista italiano, Mario Giordano.

Travaglio fa la conoscenza di Giovanni Arpino il quale, nell'ottobre del 1987, lo presenta a Indro Montanelli. Quest'ultimo lo chiamerà per collaborare al Giornale. Indro Montanelli diceva di lui "Travaglio non uccide nessuno. Col coltello. Usa un'arma molto più raffinata e non perseguibile penalmente: l'archivio". Di questo periodo lo stesso Travaglio ricorda: "Ho fatto l'abusivo al Giornale come vice-corrispondente da Torino dal 1987 al 1992. Il corrispondente era Beppe Fossati, bravo e simpatico, ma con poca voglia di lavorare. A volte scrivevo pure i suoi articoli e lui mi dava cinquantamila lire al pezzo".

Nel 1994 Montanelli lascia il quotidiano che vent'anni prima aveva fondato; Travaglio lo segue, assieme ad altri cinquanta redattori, dando vita alla breve esperienza de "La Voce". La principale area di interesse di Travaglio è la cronaca giudiziaria, dalle questioni legate all'antimafia, ai fenomeni di corruzione, a partire dall'inchiesta "Mani pulite", sviluppata sotto forma di indagini e raccolte storico-giornalistiche. Più di una volta gli articoli di questo giornalista hanno avuto modo di suscitare le ire dei politici, senza distinzione di schieramenti.

Prima del 2001, il giorno seguente l'arresto di Adriano Sofri per l'accusa dell'Omicidio Calabresi, pubblica sul settimanale "Il Borghese", le intercettazioni telefoniche (in versione integrale e a puntate) fatte dalla Polizia di Stato al movimento Lotta Continua (sono inclusi personaggi noti quali Gad LernerGiuliano Ferrara, Andrea Marcenaro e Luigi Manconi).

Il 14 marzo 2001, due mesi prima delle elezioni politiche, durante un'intervista nella trasmissione "Satyricon", ideata e condotta da Daniele Luttazzi, presenta il suo libro "L'odore dei soldi", in cui attraverso i vari atti processuali si affronta il problema delle origini delle fortune di Silvio BerlusconiDaniele Luttazzi viene in seguito allontanato dalle reti televisive Rai.

Nell'autunno del 2006 è ospite fisso nella trasmissione di approfondimento giornalistico "Anno Zero", condotta da Michele Santoro, dove Travaglio conduce una rubrica dal titolo "Arrivano i mostri".

Il 10 maggio 2008, nel corso della trasmissione "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio (Rai Tre), Marco Travaglio parla del neo-eletto Presidente del Senato, Renato Schifani, in riferimento a rapporti societari con persone a vario titolo collegate con attività mafiose. Da questo intervento nascerà un caso mediatico che farà molto discutere.

Travaglio è a tutti gli effetti capace di innescare delle vere e proprie bombe mediatiche, caratteristiche che fanno di lui un giornalista sì di spicco, ma anche molto discusso dal punto di vista politico. Molti si sono interrogati sul suo personale schieramento politico, ma Travaglio si è sempre definito un liberale, o meglio, un "liberal-montanelliano". Ad alcuni appare un reazionario; di fatto non ha mai nascosto nel tempo per chi ha votato e perchè.

Di lui hanno detto:

"Non nominatemelo. A sentire il suo nome mi viene l'orticaria." (Fausto Bertinotti)

"Ora vi voglio presentare quello che io vorrei come ministro della Giustizia: Marco Travaglio!" (Beppe Grillo)

"Se Berlusconi dovesse morire Travaglio resterebbe disoccupato" (Pier Ferdinando Casini)

"Travaglio è uno sporco fascista di destra." (Francesco Cossiga)

Tra le numerose collaborazioni ricordiamo quelle con quotidiani e periodici, fra cui Sette, Cuore, Linus, Il Messaggero, Il Giorno, L'Unità, L'Indipendente, l'Espresso e La Repubblica.

Ha scritto numerosi libri e molti sono stati successivamente pubblicati sotto forma di libri-inchiesta: fra i più noti c'è il già citato "L'odore dei soldi" (scritto con Elio Veltri e pubblicato nel 2001). Su Biografieonline è possibile leggere una intervista a Marco Travaglio.

https://biografieonline.it/biografia-marco-travaglio

 


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