Nella sua campagna elettorale il
presidente della Russia presenta nuove armi di distruzione di massa: propaganda
o reale minaccia?
Nel pieno
della campagna elettorale, in vista delle presidenziali del 18 marzo, Vladimir
Putin sceglie un tema caldo per trascinare folle ed elettori: racconta le
nuove armi segrete russe.
Fra queste, uno speciale missile da crociera che trasporta una testata
nucleare ed è spinto da propulsione nucleare.
ARRIVA OVUNQUE. Nei
video mostrati da Putin durante la sua presentazione (e sulla cui autenticità
non ci sono opinioni univoche), il missile fa il giro del pianeta, ma non va in
orbita: la potenza della propulsione nucleare gli permette di viaggiare nell'aria e
cambiare rotta (ricordate che è un missile, non un aereo).
NON INTERCETTABILE. Stando
al presidente russo, il missile non può essere intercettato, perché vola anche
rasoterra o quasi, adattando la traiettoria alla morfologia del terreno e
restando perciò invisibile.
La propulsione
nucleare è utilizzata per sottomarini, portaerei e altre navi, ma sarebbe
la prima volta per un oggetto destinato al volo: dalla guerra fredda al
recente aereo a
propulsione nucleare della Boing sono stati pensati diversi
prototipi, mai però realizzati. Putin afferma che il missile è già stato
testato, ma niente di tutto questo è stato confermato (o smentito)
dall'intelligence statunitense.
VEDERE PER
CREDERE? Oltre alla nuova, ipotetica arma,
l'arsenale vantato dal presidente russo è estremamente avanzato: da Kanyion,
il drone sottomarino nucleare e stealth (invisibile ai radar) all'ICBM Sartmat,
capace di trasportare 24 testate atomiche indipendenti, ognuna in
grado di colpire un bersaglio diverso.
Secondo gli esperti non si tratta di un
bluff elettorale, ma è difficile che gli scettici desiderino vedere per
credere.
Qualunque sia la realtà, recentemente
sono circolati rumors anche
sulla produzione da parte dell'agenzia spaziale russa (Roscosmos) di un veicolo
spaziale a propulsione nucleare, capace di raggiungere Marte in soli 45 giorni
(anziché i quasi sei mesi previsti con le attuali tecnologie). Questo sì, ci
piacerebbe vederlo.
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