A vederli sulla nostra tavola
oggi, fa strano pensare che abbiano qualcosa di “magico”. Eppure c’è stato un
tempo, migliaia di anni fa, che alcune civiltà ritenevano che gli alimenti di
questa fotogallery avessero superpoteri. E per questo li veneravano. Oltre ad
essere usati copiosamente per curare malattie, alcuni di essi erano ritenuti
capaci di riportare in vita i morti, proteggere le persone dal male e tanto
altro. Di quali cibi stiamo parlando? Continua a leggere e lo scoprirai…| SHUTTERSTOCK
I carciofi. Se c’è un cibo di cui troviamo tracce sin dalla
mitologia greca, quello è il carciofo: la bella ninfa Cynara, chiamata così per
via dei suoi capelli color cenere, folgorò Giove coi suoi occhi verdi e viola:
lui se la portò sull’Olimpo, ma un bel giorno, stufo dei suo dinieghi,
trasformò Cynara in un carciofo verde e spinoso come il suo carattere. E la
spinosa pianta sedusse anche i romani, che credevano che parti del carciofo
potessero aiutare a curare la calvizie e persino a favorire la sessualità. E la
fama di afrodisiaco li accompagnò fino al Rinascimento, quando si diceva che
Caterina de' Medici ne consumasse una grande quantità, diversamente dalle altre
donne cui vietato mangiarne, proprio a causa del loro potere sessuale.
Le cipolle. Alimento base della cucina “povera”, poi
ingrediente essenziale di sughi e soffritti gourmand, le cipolle
godono di ampie citazioni nell'arte egizia, che le ha rappresentate persino
sugli altari di alcuni dei. Come mai? Gli egiziani collegavano le cipolle alla
vita eterna a causa dei loro strati concentrici e, per questo, le seppellivano
con i faraoni. Ne sono state trovate anche sul corpo delle mummie. Secondo gli
esperti, era opinione comune che questi bellissimi bulbi potessero restituire
respiro ai defunti. Ma c’è chi è convinto che a essere ritenute magiche e
quindi utili anche (anzi, soprattutto) nell'aldilà erano soprattutto le loro
note proprietà antisettiche.
I cetrioli. Originari dell'India, nella regione alle
pendici dell’Hymalaya, dove vengono coltivati da circa 3.000 anni (qualcuno
dice addirittura 5.000), i cetrioli ebbero grande fortuna ai tempi dell’Impero Romano:
secondo Plinio il Vecchio, erano usati per promuovere la fertilità al punto che
le donne li indossavano intorno alla vita. E non solo: nell'antica Roma i
cetrioli venivano anche usati per curare la vista e lenire i morsi degli
scorpioni. Nel '500 invece si affermò la loro fama “estetica”, che resiste
ancora oggi, di rimedio naturale la pelle. Ma in questo caso più che la magia
potè (e può) l’acido ascorbico, contenuto nei cetrioli, che gli conferirebbe
potere anti-ossidante.
Il mais. Il mais oggi si consuma in varie forme. Olio a
parte, si stima che annualmente ogni italiano consumi 10 kg tra farina e
derivati impiegati nell’industria alimentare, per esempio come addensanti per
dare corpo a budini e gelati e nella pasticceria per dare un sapore dolce. Per
gli Aztechi, invece era più che una semplice fonte di cibo: credevano che il
processo di crescita e raccolta del mais fosse sincronizzato con il ciclo della
vita: nascita, rigenerazione e morte. Al mais erano anche dedicate tre divinità
femminili, adorate e ringraziate durante il raccolto. La più famosa era
Chicomecoatl, dea della terra e delle messi e controparte femminile del dio
Centeotl.
L’amaranto. Oggi figura nella categoria “grani antichi”.
Per gli Aztechi oltre 500 anni fa, era molto di più: non solo un componente
essenziale della dieta, ma svolgeva un ruolo vitale nelle pratiche religiose.
Mescolato al miele e al succo d’agave, diventava una pasta malleabile, usata
per creare statue divine, che durante le cerimonie di culto, venivano divise in
parti e distribuite ai membri della tribù. Il suo carattere sacro fece sì che
venisse usato anche per creare scudi e frecce. Non per nulla, quando gli
spagnoli invasero il centroamerica nel 1519, la coltivazione di amaranto fu
proibita insieme alla religione degli Aztechi.| SHUTTERSTOCK
L’aneto. Un'altra
erba che oggi abbonda nei nostri giardini, la cui storia viene da lontano: i
monaci europei credevano che l'aneto potesse causare infertilità e avesse il
potere di scacciare i demoni. E ben presto se ne impossessò anche la
superstizione. Si svilupparono credenze come quella secondo cui bere un
bicchiere di acqua e aneto potesse invertire gli effetti di un incantesimo.
Oppure quella per cui alcuni rametti di questa erba, appesi intorno a una casa,
potessero proteggere da eventuali incantesimi. Ma c’era anche chi credeva che
le streghe usassero aneto nelle loro pozioni e che quest’erba fosse coinvolta
in oscuri incantesimi.| SHUTTERSTOCK
L’aneto. Un'altra
erba che oggi abbonda nei nostri giardini, la cui storia viene da lontano: i
monaci europei credevano che l'aneto potesse causare infertilità e avesse il
potere di scacciare i demoni. E ben presto se ne impossessò anche la
superstizione. Si svilupparono credenze come quella secondo cui bere un
bicchiere di acqua e aneto potesse invertire gli effetti di un incantesimo.
Oppure quella per cui alcuni rametti di questa erba, appesi intorno a una casa,
potessero proteggere da eventuali incantesimi. Ma c’era anche chi credeva che
le streghe usassero aneto nelle loro pozioni e che quest’erba fosse coinvolta
in oscuri incantesimi.| SHUTTERSTOCK
Nessun commento:
Posta un commento