Un'alimentazione corretta fa bene. Ma se
la scelta del cibo e la pianificazione dei pasti diventano un'ossessione,
questo potrebbe creare più di un problema: per la vostra salute e e per la
vostra vita sociale.
Pensate alla vostra dieta più
di 3 ore al giorno? Pianificate i pasti con giorni di anticipo e vi sentite in
colpa quando sgarrate? Mangiare in modo sano aumenta di molto la vostra
autostima? Quando il cibo “giusto” diventa un’ossessione, si ha a che fare con
l’ortoressia.
Il termine deriva dal greco orthós,
che significa giusto o corretto, e òrexis, che significa appetito, e
indica una preoccupazione maniacale per la qualità del cibo consumato, tale da
arrivare a imporsi regole alimentari sempre più strette, psicologicamente e
fisicamente malsane, che possono portare a malnutrizione,
perdita di peso e causano isolamento sociale.
Spesso, infatti, gli ortoressici preferiscono mangiare da soli e rifiutano inviti a cena o al
ristorante, per non consumare piatti preparati da altri, nel timore che non
siano abbastanza sani. Il primo a descrivere l’ortoressia è stato un medico
californiano, Steven Bratman, che nel 1996 ha messo a punto anche un test per
valutare la presenza di questo disturbo
alimentare nei suoi pazienti.
Anche un team di ricercatori italiani,
coordinato da Lorenzo Maria Donini, docente di Scienza dell’alimentazione alla
Sapienza di Roma, ha elaborato un test diagnostico. Si chiama Orto-15 ed è un
questionario per valutare la presenza di comportamenti ossessivi riguardo a scelta,
acquisto, preparazione e consumo degli alimenti.
focus.it/scienza/salute/
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