Il 2021 potrebbe essere l'ultimo anno con
cambio dell'ora stagionale, ma a ogni Paese sarà data libertà di scegliere se
mantenere l'orario estivo o quello invernale. Se la proposta fosse confermata,
sarebbe il caos dei fusi orari.
Alle 2 di notte di domenica 31 marzo l'orologio
segnerà le 3. Se è di quelli che si aggiornano automaticamente (cellulari, tv,
computer...), altrimenti dovete provvedere da soli a spostare le lancette in
avanti di un'ora. Probabilmente sarà l'ultima volta che facciamo il passaggio
dall'ora solare (quella
di autunno e inverno, per intenderci) all'ora legale (primavera ed estate).
Dunque, (forse) basta col cambio stagionale
tra ora solare e ora legale: il Parlamento UE si è detto
favorevole a sospendere la convenzione che vuole che si
spostino in avanti o indietro le lancette dell'orologio per sfruttare al
massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici.
OGNUNO PER SÉ! Con il voto a favore si è approvata la proposta della Commissione
Europea, promossa da alcuni Paesi del Nord Europa sulla scorta di una
consultazione ai cittadini sull'utilità del cambio dell'ora, anche se con alcune modifiche. La Commissione chiedeva la soppressione
del cambio d'ora già dal 2019, con il mantenimento per tutti dell'ora
legale (l'orario estivo, per intenderci).
La nuova proposta rimanda l'abolizione del cambio al
2021 e, in più, lascia a ogni Paese la facoltà di decidere a quale dei due
"fusi orari" attenersi.
FRAMMENTAZIONE EUROPEA. Dove si deciderà di
mantenere l'orario estivo, si dovranno spostare le lancette per l'ultima volta
l'ultima domenica di marzo del 2021 (per poi restare sull'ora legale "per
sempre").
Dove si deciderà di
mantenere l'ora "invernale", quella solare, per intenderci, si
modificherà l'ora per l'ultima volta l'ultima domenica di ottobre del 2021.
Il (discutibile?)
compromesso si è reso necessario per arrivare alla maggioranza e approvare la
riforma, ma la mancanza di uniformità tra i Paesi membri della UE potrebbe
creare problemi soprattutto di natura economica, nei trasporti, nelle
comunicazioni e negli scambi commerciali.
Lo stesso Parlamento UE
deve averlo messo in conto, perché ha previsto che la Commissione possa
presentare una proposta per posporre l'abolizione di 12 mesi (al massimo), se
dovesse ritenere che il nuovo mix orario «possa ostacolare significativamente e
permanentemente il funzionamento del mercato unico».
La proposta andrà ora
negoziata tra il Parlamento e il Consiglio dell'UE, che riunisce i
rappresentanti dei governi dell'Unione Europea: non è detto, quindi, che venga
confermata, ma se lo fosse, ogni Paese avrebbe tempo fino all'aprile 2020 per
scegliere "da che parte stare".
CHI NON L'HA PROPOSTO. I Paesi del Sud
dell'Europa sono quelli ai quali, per ragioni di latitudine, il cambio dell'ora
conviene di più. Italia, Spagna e Portogallo, per esempio, si trovano a circa
metà strada tra Polo Nord ed equatore, e ciò fa sì che la quantità di ore di
luce non vari di molto tra estate e inverno. Spostando le lancette avanti di
un'ora, a marzo e fino a ottobre (ora legale), in estate abbiamo luce fino alle
21 e ci svegliamo che il cielo è già chiaro. Non abbiamo il problema di avere
luce fino a troppo tardi la sera, come invece avviene nel Nord Europa.
focus.it/cultura/curiosita/ora-solare-ora-legale
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