E’strano, o forse non tanto. Comunque
più Roma si deprime, più scivola, si abbassa e stramazza verso il fondo dei
suoi stessi guai e più cerca di risalire individuando su tetti, balconi, verande
e terrazze il luogo ideale per la proliferazione di punti di ristoro,
caffetterie, roof-garden e ristoranti. Cosìmquesta del mangiare, anzi
del”magnà” in alto diviene pensiero unico di ascesi gastronomica e risorsa di
profitto senza alternative. Ma siccome non è tanto carino metterla in questo
modo, ecco che in nome dell’”accoglienza” – oh deliziosa parolina in una città
da sempre così ostile ai turisti! – la Sovraintendenza per i Beni archeologici
della capitale ha già stanziato un bel po’ di soldi (500 mila euro), ma ritiene
di farne ben di più piazzando un ristorante proprio in cima al Palatino.(..)
l’edificio che in bilico sul palazzo imperiale di Augusto dovrebbe ospitare il
preziosissimo esercizio di cui però al momento si fatica a immaginare il nome,
l’insegna, gli arredi, la linea gastronomica e ancor più il rifornimento di
vivande, tovaglie e stoviglie, oltre che di clienti – a meno di non pensare a
un sistema di lavanderie, pulmini, strade e parcheggi da far sorgere in mezzo
ai ruderi. Per favorire il fiero pasto nel “più suggestivo ristorante del
Pianeta”, come l’ha precocemente definito il Sovraintendente Prosperetti che,
alla canna del gas e magari perfino in buona fede,ha avuto l’ideaccia.
Purtroppo il piano terra e il primo sono occupati dal Museo Palatino; ma il
secondo è libero, nel senso che ci sarebbe una biblioteca, entità invero poco
frequentata ma infinitamente inferiore a qualsiasi conveniente e accogliente
proposito di ristoro. E’ dunque previsto che i volumi, raccolti all’inizio del
secolo scorso dal celebre archeologo Giacomo Boni, iniziatore delle ricerche
stratigrafiche in loco, tolgano il disturbo per finire a Palazzo Altemps. Al
loro posto menu e comande per un pubblico di target alto. Non è chiaro se il
cibo sarà servito sul tetto trasformato in belvedere. In quel caso, si vedranno
lassù gazebi e ombrelloni da tutta Roma.
Filippo Ceccarelli – Indizi Neurovisivi – Il Venerdì di
Repubblica – 8 gennaio 2016 -
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