Un Ragazzo Balzella ALLEGRO PER STRADA LA SERA. Una
macchina della polizia gli viene incontro. Scende un agente e gli spara due
colpi di pistola a freddo. Il ragazzo rantola a terra, ma il poliziotto continua
a sparare finché non esaurisce il caricatore. Non è una scena tratta da un
film. E’ Chicago, 20 ottobre 2014. Se non fosse per un video, non avrei mai
creduto che un episodio così potesse accadere oggi, nella città in cui vivo, a
pochi isolati dalla mia abitazione. (..). Negli ultimi 10 anni sono morti in
servizio 14 poliziotti. La polizia ha diritto di difendersi, ma nella scena
registrata il ragazzo non aveva che un coltello e non rappresentava alcuna
minaccia per gli agenti, a maggior ragione dopo che i primi due colpi di
pistola lo avevano steso a terra. Non tranquillizza che l’agente che ha sparato
avesse una storia di violenza e razzismo alle spalle, troppo a lungo tollerata. E’ Possibile Avere una polizia che funzioni, ma non
commetta abusi? Questo dilemma non è presente solo nella polizia, ma in tutte
le organizzazioni che devono soddisfare dei vincoli nel raggiungimento dei loro
obiettivi. (..). Oggi Chicago è meno sicura proprio a causa delle reazioni
violente contro gli abusi della polizia. Per Incorporare Questi vincoli all’interno di
un’organizzazione è necessario un forte impegno da parte dei vertici. Con un
messaggio chiaro e un sistema di incentivi e punizioni coerente con questo
messaggio, qualsiasi organizzazione si adegua. Per esempio, qualche anno fa i
vertici di Eni decisero di migliorare la sicurezza del lavoro. Questo tema
divenne il primo argomento trattato in ogni business review e il record sulla
sicurezza fu inserito nella determinazione dei bonus annuali. Nel giro di due
anni gli incidenti mortali si ridussero del 50%. Nell’inglese BP, invece, fino
al 2010 i vertici enfatizzavano la riduzione dei costi. Non è un caso che – tra
l’esplosione della raffineria di Texas City e il disastro della piattaforma
Deepwater Horizon – BP abbia uno dei peggiori recors in termini di incidenti. E
non ci ha neppure guadagnato. Il costo di questi disastri ha messo a rischio la
sopravvivenza stessa della società.(..). Prendiamo ad esempio il caso di
Stefano Cucchi, il ragazzo morto in carcere a Roma nel 2009. Secondo le ultime
rivelazioni dell’ex moglie di uno dei carabinieri, questi avrebbe raccontato di
quanto si erano “divertiti a picchiare quel drogato”. Se fosse vero, non si
tratterebbe di un incidente, ma dell’inevitabile risultato di un esprit de corps che tollera, se non addirittura induce, questi abusi. (..). Lorenzo Davis
è un poliziotto di Chicago che, dopo 23 anni di onorato servizio, ha deciso di
combattere gli abusi della polizia. Sa quanto sia importante la sicurezza – ha
perso un collega in uno scontro a fuoco in cui lui stesso ha ucciso un
delinquente – ma ha capito che la cultura dell’omertà non protegge la polizia:
protegge solo chi abusa del potere nelle mani della polizia. La sua
testimonianza ha fatto saltare il capo della polizia di Chicago e sta mettendo
a rischio la poltrona del sindaco. Anche in Italia c’è un disperato bisogno di
un Lorenzo Davis.
Luigi Zingales – Libero mercato www.lespresso.it – L’Espresso – 21 gennaio
2016
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