Il Mar Morto sta scomparendo. Cosa
fare per salvarlo? Israele e Giordania vogliono provarci con un canale,
finanziato dai due Paesi con la collaborazione della Banca Mondiale per un
costo previsto di dieci miliardi di dollari (oltre 9,3 miliardi di euro).
Secondo il progetto questo canale collegherà il Mar Rosso e, appunto, il Mar
Morto: l’acqua verrà incanalata ad Aqaba, in Giordania, e immessa nel Mar Morto,
dopo un percorso di 200 chilometri:dovrebbero esserne trasportati 300 milioni
di metri cubi l’anno. Il canale, che correrebbe nel deserto lungo la frontiera
tra Giordania e Israele, legati da un
trattato di pace dal 1994, produrrebbe anche elettricità: l’acqua infatti
arriverebbe su un altopiano di 200 metri e sarebbe fatta cadere nel punto più
profondo del Mar Morto, oltre 400 metri sotto il livello del mare, dove
verrebbe costruita la centrale elettrica più grande della regione. Il Mar
Morto, lungo 80 chilometri e largo 18, tra Israele, Giordania e Cisgiordania, è
in realtà un lago che si trova nella depressione più profonda della Terra,
causata da un’evaporazione delle acque che dura da millenni e dai più recenti
prelievi per scopi industriali (come
quelli dell’Arab Potash company) non compensati dall’apporto degli immissari.
“Da decenni dall’apporto degli immissari. “Da decenni poi il livello delle
acque cala per via del prelievo d’acqua dal fiume Giordano, unico immissario di
rilievo, spiega Michael Krom, docente di Chimica marina e ambientale
all’Università di Leeds e consulente di studi sul Mar Morto commissionati dalla
Banca Mondiale. “Nel 1983 le acque erano a 396 metri sotto il livello del mare.
Oggi sono a meno 428”. Krom è un fautore del progetto del canale, ma teme
anche, come molte associazioni ambientaliste, che una rea<ione chimica tra
acque di diversa salinità annulli qualità del Mar morto note fin dai tempi dei
Romani. “Se l’alta concentrazione di Sali e minerali non consente la
sopravvivenza di alcuna forma di vita nelle acque, il basso livello di raggi Uv
e l’alto tasso di ossigeno nell’area creano un microclima unico per la salute
umana e per oltre 400 specie di piante e 250 di animali” spiega Gidon Bromberg,
direttore dell’organizzazione ambientalista israeliana EcoPeace Middle East e
consulente dei governi giordano e israeliano. Spiega Krom: “Nelle acque del Mar
Morto la concentrazione di calcio e magnesio, preziosi contro allergie e
infezioni delle vie respiratorie, è superiore di oltre il 70 per cento a quella
della normale acqua marina. E altissima è anche la concentrazione di bromo,
usato nelle terapie del sistema nervoso, e dello iodio, con cui si curano
disfunzioni ghiandolari e dolor reumatici. Nessuno può dire se e quanto
l’immissione di acqua estranea altererà questo delicatissimo equilibrio”.
Simone Porrovecchio – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 15
gennaio 2016 -
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