Il pesce d’allevamento si nutre
principalmente di pesce, e dunque contribuisce al consumo delle riserve ittiche
mondiali e all’aumento dei prezzi. Ma non è detto che questa debba essere
l’unica dieta. Secondo TwoXSea, un’impresa rivoluzionaria nel settore del pesce
d’allevamento, è possibile usare un’alimentazione vegetariana composta da
alghe, bio-prodotti del pistacchio e altri ingredienti vegetali. TwoXSea
produce trote e tilapia in acquacoltura, pesci che alleva secondo una dieta
strettamente vegetariana. Bisogna ricordare che secondo i dati della Fao quasi
la metà del pesce che viene consumato a livello mondiale è ormai prodotto in
acquacolture. Questo è il futuro del pesce! Al momento il costo di mezzo chilo
di pesce vegetariano (un dollaro cinquanta) è quasi il doppio di quello che si
alimenta con una dieta tradizionale. Le trote vegetariane, per esempio, costano
15 dollari al chilo. Ma nel lungo periodo dovrebbe succedere esattamente il
contrario, il pesce vegetariano sarà sempre meno caro rispetto a quello
tradizionale. Le proiezioni sono infatti per un aumento costante del prezzo del
pesce, legato alla crescita esponenziale della domanda mondiale. A questo vanno
aggiunti i miglioramenti apportati alla dieta vegetariana da imprese come
TwoXSea, che negli ultimi anni hanno abbassato i costi pur mantenendo le stesse
componenti nutritive. Infine, la produzione ittica in acquacoltura può essere
ubicata dovunque, lontano da mari e fiumi, e dunque è competitiva anche in
termini di trasporto. Non a caso imprese come TwoXSea stanno sorgendo in zone aride come l’Arizona
ed il Nuovo Messico o il deserto dell’Arabia Saudita.
Loretta Napoleoni – Follow The Money – Il Venerdì di
Repubblica – 15 gennaio 2016 -
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