La Cancellieri E’
Tornata “ragionevole”
e i buoni europei hanno concluso l’intervallo dedicato agli esercizi di
misericordia. L’album delle foto dei bambini morti annegati sulle belle spiagge
dell’arcipelago greco è stato riposto nell’armadio delle memorie e se ne è
aperto quell’altro, ben più drammatico, dei misfatti del capodanno di Colonia.
Se l’Europa avesse ancora non dico un’anima, ma un cervello, comprenderebbe,
però, il legame che esiste tra le due vicende, umanamente incomparabili. Quando
in un modo o nell’altro si concluderà la tragedia dell’immigrazione si riaprirà
il problema, spazzato finora sotto il tappeto, dell’integrazione. Orrenda
parola, che rivela il desiderio infantile di assimilare a sé, di far grumo o
gregge. (..). Città spaccate tra periferie e quartieri dove stanno ex-migranti,
divenuti ormai cittadini di serie C, zone centrali, luminose
gallerie-esposizioni di merci e beni, che a costoro appariranno “assediabili”
soltanto, e altre residenziali, chiuse, sbarrate all’”estraneo”, gated towns. Ghetti contro ghetti. Dai
muri tra Paese e Paese che si fa a gara oggi a erigere di nuovo, alle barriere
dentro le nostre stesse metropoli. Non affrontare da subito sotto tutti i
profili, economici e culturali, il problema della cosiddetta integrazione,
comporterà inevitabilmente uno scenario di questo tipo: la metamorfosi dei
nostri territori in aree orrende
(un’etimologia sbagliata che potrebbe realizzarsi! Territorio da terreo, territorio voce di paura!). Poiché, Con Buona Pace di questa povera Europa, i flussi
migratori continueranno a salire almeno per una generazione ancora.
Bisognerebbe ordinare a ogni politico europeo come libro di testo”Il pianeta
stretto” di Massimo Livi Bacci. C’entrano, sì, le guerre e le crisi, ma ancora
più il fatto che l’Europa era un quarto della popolazione mondiale un secolo
fa, e ra il 10%; che la popolazione africana era un quarto di quella europea, e
ora è il doppio, e che la sua crescita si arresterà soltanto verso la fine di
questo secolo. (..). L’Assenza Di Unità Politica, di una leadership europea dotata di
effettiva auctoritas, la mancanza di qualsiasi strategia capace di collegare
emergenza e prospettiva strategica, regalano voce e spazio agli staterelli
usciti dal crollo degli spazi “imperiali” a Est e ai movimenti lepenisti un po’
ovunque per il vecchio continente. L’illusione di poter affrontare il salto
d’epoca con le barricate e arretrando su quel poco o tanto di Europa raggiunto
sta dilagando. Rinasce il tradizionale, tragico errore in cui lo spirito
europeo è tante volte precipitato: ritenere d’essere minacciato da alieni, che il pericolo venisse da fuori. Comunismo, fascismo, nazismo,
ora Islam. Per due volte l’Europa si è suicidata con le proprie stesse mani. Da sé dovrà trovare l’energia per
rinascere, o da sé concluderà definitivamente la propria grande avventura.
Massimo Cacciari Parole nel vuoto www.lespresso.it – L’Espresso – 21 gennaio
2016 -
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