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Per me è troppo tardi. Avrei dovuto mantenere distanze che non sono riuscito a tracciare. E’ quello che dicono spesso i giornalisti anglosassoni: non farsi coinvolgere; avere uno sguardo terso tra sé e l’oggetto. Non l’ho mai avuto. Per me è il contrario. Esattamente il contrario. Avere uno sguardo primo, dentro contaminato. Essere cronisti non dei fatti, ma della propria anima. E sull’anima, come sul pongo, come sulla plastilina, imprimere gli oggetti e le cose che si vedono, così che resti un calco profondo. Ma un calco che può essere eliminato riassemblando quella pasta. Ricompattandola. Alla fine della propria anima rimane una struttura che poteva assumere mille forme ma non ne ha presa nessuna.
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Roberto Saviano – ZeroZeroZero – (Feltrinelli)
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